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Museo delle Carte: la memoria storica a Noto

Museo delle Carte, un importante archivio storico a Noto Fonte Facebook

Museo delle Carte, un importante archivio storico a Noto Fonte Facebook

Un luogo volto alla conservazione storica. Un punto di riferimento per ricostruire l’identità della città barocca, della Sicilia e degli/le abitanti. Il Museo delle Carte ha trovato allestimento dal 2011 al 2013; è stato fonte importante per la conoscenza delle radici del contesto in cui si vive.

L’origine e l’ispirazione

Pietro Giannone, architetto, si occupa di restauro. Dopo gli studi entra in una casa storica, in cui trova tutto capovolto, con libri, manoscritti, documenti vari. Questo lo porta a interessarsi delle fonti scritte e a rendersi conto che queste rappresentano un’eredità importante per i posteri. Documenti che portano chi li osserva/legge ad un rapporto diretto con chi li ha scritti/stampati, anche se autore/trice non è più in vita. Così Giannone, nel suo lavoro di restauro di case antiche, ha conosciuto molte famiglia. Queste, sapendo del suo interesse verso le fonti cartacee, hanno iniziato a raccoglierle e a cedergliele.

L’architetto, inoltre, lungo le strade colme di discariche, ha trovato parecchio materiale. Ogni carta che ha reperito durante il suo lavoro l’ha conservata e recuperata. Un restauro che quindi continua con le fonti cartacee. Tutto ciò rimanda alle abitudini d’un tempo, sia le carte in se stesse, sia l’arte del conservare. Gli antichi annotavano tutto rispetto alla loro quotidianità e le carte quindi sono testimonianza diretta.

Pietro Giannone riesce a raccogliere una vasta documentazione, al 1565 agli anni ’50. Così decide di allestire un luogo che conserva questa importante mole di conoscenza storica e culturale. L’architetto pensa ad un nome che richiama sia l’attenzione delle persone, sia la memoria che incarna l’intero materiale cartaceo reperito. Il risultato di questo ragionamento è il Museo delle Carte, poiché è eterogeneo il materiale, tutto originale. La mole di fonti ha richiesto una lettura attenta e un inserimento preciso in rapporto all’argomento. Ogni voce comprende tutto lo svariato materiale cartaceo.

L’allestimento apre nel 2011, adibito a vero e proprio museo, al Corso Vittorio Emanuele. Prima che esso è stato reso fruibile al pubblico, nessuno ha pensato mai di organizzare un museo che conservi tutte le carte d’un tempo.

Tutto il sapere possibile conservato al Museo delle Carte
Ricette sulla dieta mediterranea come fonti al Museo delle carte Fonte Facebook

Il Museo delle Carte e i suoi contenuti

Un archivio storico delle fonti cartacee su tutto ciò che concerne l’esistenza degli avi, ma anche su tutto il sapere. La sua rappresentazione della memoria è analoga a quella della Fototeca siracusana, ma il materiale conservato e curato differente. Le fonti cartacee hanno trovato catalogazione in 25 teche, una dedicata ai/le bambini/e. Essa è stata disposta ad un’altezza più bassa in modo da rendere i materiali più fruibili. Si tratta di favole e temi scritti da bambini/e; inoltre è stato presente un angolo allestito per far sperimentare la scrittura con inchiostro e calamaio. L’architettura ha disposto di una teca a se stante contenente, tra le fonti più rilevanti, i cento disegni di Paolo Labisi. Questi è stato un architetto conoscitore pure di storia e filosofia. Sensibile verso la cultura europea dell’architettura, ha realizzato diverse opere nella Sicilia sud-orientale e portato la bellezza a Noto.

Vi è una stata una sezione intera dedicata alla Sicilia contenente, tra gli altri, i documenti di Giovanni Meli. La lettura di questi riconduce alla dimensione culturale della Trinacria; emerge inoltre la bellezza delle sue poesie. Nella sezione dedicata alla Sicilia, inoltre, vi sono fonti sull’alluvione dei primi del Novecento a Modica. L’angolo dedicato alla musica, con 50 libretti, e una sezione sul teatro scritto a Noto. Presenti libri di ogni sapere, dalla letteratura, anche siciliana, alla medicina, con rimedi di cura delle malattie, sino alla scienza, la storia, i viaggi e tanto altro.

Ancora carte come liste della spesa, corrispondenza epistolare tra famiglie e tra emigranti e non; carte su Noto antica e sulla storia delle persone. Riviste di moda e di disegni, indicanti che a Noto la sartoria è stata importante tra gli antichi mestieri. Ricette matematiche e sulla dieta mediterranea, come un documento che ne raccoglie 360; manoscritti, pure di equazioni, atti sulla massoneria, nomi in codice, timbri.

Una dimensione storica trascurata

Il Museo delle Carte chiude nel 2013, a causa dell’ostilità da parte dell’amministrazione comunale. A livello istituzionale, infatti, manca la sensibilità verso la memoria e l’identità, che perviene attraverso le fonti scritte. Pietro Giannone ha raccontato e spiegato il Museo, coinvolgendo completamente i visitatori e le visitatrici e quindi arricchendoli a livello storico-culturale. Un luogo che, nel periodo della sua fruibilità al pubblico, ha portato ad un’altra dimensione, permeata di memoria e identità.

Museo delle Carte: la memoria storica a Noto ultima modifica: 2023-03-25T11:26:16+01:00 da Angela Strano

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