Una donna della cittadina di Noto distintasi sempre per il suo slancio creativo. Una signora che tiene alto il valore della manualità, con la Casa Museo da lei allestita e con la sua attenzione agli antichi mestieri. I costumi di Enza Oddo richiamano la dimensione fantastica in molteplici declinazioni. La realizzazione di un vestito come metafora di un percorso di idee.
Una spinta in divenire
Enza, fin da ragazzina, si è ritrovata in un contesto creativo e incline alla manualità. Il nonno Sebastiano Oddo disponeva di un negozio da cui Enza reperiva i ritagli delle stoffe con cui realizzava piccoli indumenti per le bambole. Ella ha sempre definito la zia Concetta Oddo come la sua “maestra di idee”, per via dell’arte del tombolo cui si è sempre dedicata. La zia paterna, la quale era pure professionista, ha ispirato Enza nel corso del tempo, oltre ad ideare alcuni modelli dei suoi vestiti. Dopo l’adolescenza, ella ha iniziato a svolgere questo lavoro, incoraggiata dalla madre e da un’amica sarta.
La svolta verso una dimensione creativa più ampia avviene quando Enza ha scoperto il giornale Burda. Un manuale del cucito che le ha dato maggior sicurezza nell’adoperare ago e filo, imparando ad esempio il dietropunto. Soprattutto ha proteso verso la fase successiva del disegnare i vestiti, cioè realizzarli e tendere così verso i costumi di Enza Oddo che oggi conosciamo. Essi trovano esposizione nella Casa Museo “Storie di una vita”, i quali, a seguito dell’apertura al pubblico dello spazio, tornano a vivere dopo più di quarant’anni. Così l’arte del cucito di Enza è stata in divenire, dispiegando sempre la fantasia con idee sempre nuove e originali.
Un excursus lungo i costumi di Enza Oddo
A quattordici anni ha disegnato un modello per un vestito con stoffa ad organza a quadri bianca e nera, il quale viene poi cucito da una sarta. Ella disegnava un modello, vi inseriva la carta trasparente e poi avveniva la realizzazione. Enza ha realizzato il suo primo vestito intorno ai vent’anni. L’invito al matrimonio dell’amica Giovanna è stato la spinta verso questo. L’allora giovane donna ha deciso di scommettere le sue abilità creativo-manuali, realizzando interamente il vestito. Esso era a vita alta e scollato, con stoffa in organza celeste, il cui corpetto ha trovato ricamo con perline e pietre dure. L’abito aveva suscitato la curiosità di tutti/e per la sua originalità.
Enza Oddo ha fatto parte di un club della città netina che spesso organizzava serate. Ella, per queste occasioni, ha realizzato diversi abiti, tra cui occorre ricordare quello con le note musicali, indossato per una serata al circolo Val di Noto. La zia Concetta ha dato l’ispirazione, sia per un suo vestito sia perché le ha procurato lo spartito della canzone “Non ti scordar di me”. La donna ha incastonato le note musicali, ritagliate e applicate in pannolenci, con la collaborazione dell’amica Enza Masuzzo.
Un’altra idea creativa espletata è la realizzazione del vestito per una festa di Carnevale della figlia. Esso rientra tra i costumi di Enza Oddo in cui vi è una perfetta corrispondenza tra creatività e fantasia. Il vestito è azzurro in organza, le cui decorazioni sono fuochi d’artificio sfavillanti in perline. Le maniche presentano la forma “a palloncino” con arricciature. L’abito è stato inserito pure su telaio, pertanto la sua creazione è stata più semplice rispetto al vestito con le stelle. La donna per la figlia ha realizzato pure dei maglioni, tra cui uno maxi il cui disegno è un gatto.
Altre idee creative
L’unica volta in cui l’idea del modello non è partita da Enza Oddo è stata per l’abito blu in seta con la pioggia di stelle. Ella riporta con ago e filo un disegno dello stilista Valentino trovato su un giornale. Le stelle sono state prodotte con perline e pietre dure, attraversano l’abito dal collo al braccio sinistro. Enza, per altre serate, ha realizzato ancora altri vestiti, reinventandosi e scommettendosi con fantasie nuove. Ha creato un abito bianco ispirandosi alle attrici statunitensi degli anni ’40-’50, con una piccola pittura dell’amico Puzzo. Altre idee creative sono un vestito fuxia realizzato per un’altra serata, nonché il costume de La Contadina. Esso è azzurro in organza con un grappolo di fiori sul fianco. Ancora la cucitura di un prendisole di lino nero, ricamato con la raffia di mimosa.
Pure il marito Vincenzo Arancio ha collaborato alle creazioni, disegnando due maschere su una stoffa di lino bianco e due grossi girasoli per una gonna. In ultimo va rammentata l’ispirazione di un vestito, con la stoffa azzurro cielo e i ritagli di rondini a grappo. Lo stormo si sarebbe ingrandito fino a giungere sulla spalla. Un’idea restata inattuata, con stoffa e rondini rimaste tagliate.
I costumi di Enza Oddo e il loro mondo
Per la donna l’arte del cucito costituisce un’avventura poiché emergono sempre nuove idee ed emozioni da esprimere e quindi da mettere in gioco. La realizzazione dei vestiti come un percorso verso una dimensione creativa gratificante, verso un mondo risultato del suo estro innovativo. Enza Oddo inoltre, coi suoi costumi, è in controtendenza rispetto ai tempi odierni del consumismo. In un’epoca in cui si volge a spendere piuttosto che a creare, la donna vuol evidenziare l’importanza delle abilità manuali, ossia ago e filo. Enza ha ricevuto sempre molti complimenti e gratificazioni per il suo estro creativo, di cui spesso ci si dimentica per via degli degli attuali ritmi frenetici.
