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Elena Salibra e la dimensione poetica

Elena Salibra e il suo contributo alla letteratura italiana e alla poesia Fonte Facebook

Elena Salibra e il suo contributo alla letteratura italiana e alla poesia Fonte Facebook

Una donna originaria del capoluogo aretuseo, che ha trovato un autentico canale di espressione. Una figura erudita riuscita a trasferire il suo bagaglio culturale nella creatività con carta, penna e versi. Elena Salibra è stata una poetessa contemporanea che ha espresso, attraverso la scrittura, le sue sensazioni e percezioni rispetto ai tempi che cambiano.

Riferimenti di vita e carriera accademica

Elena Salibra nasce a Siracusa il 10 agosto 1949, la madre era una pittrice milanese. Si laurea in Letteratura italiana all’Università di Firenze nel 1971 e diventa ricercatrice presso l’Ateneo di Pisa nel 1980. Qui dopo molti anni, nel 2005, riesce ad ottenere la cattedra di professoressa associata nell’allora facoltà di Lettere e Filosofia. Una docente che ha svolto sempre ricerche peregrine in merito alla letteratura italiana e non solo. Salibra ha insegnato pure Tecniche di scrittura e tipo testuali nel corso di laurea “Comunicazione pubblica, sociale e d’impresa”. Ella inoltre ha impartito lezioni di Tipologie testuali al corso “Sistemi e progetti di comunicazione”.

Una cultrice della lingua e letteratura italiana che ne ha tenuto alto il valore, il quale tende sempre più a perdersi a causa dell’analfabetismo di ritorno e funzionale. Elena nel 2002 scrive un libro su Guido Gozzano, esponente della corrente poetica del Crepuscolarismo. Studi su numerosi autori dei secoli XIX e XX: Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Umberto Saba, Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini, Gesualdo Bufalino e altri. Ricerche pubblicate in molti saggi e riviste specialistiche. Nel 2004 Elena decide di ampliare i suoi studi, di far divenire la sua ricerca un’inclinazione creativa. A quell’anno risale la sua prima raccolta di poesie Vers.es. Un percorso durato solo dieci anni, poiché la poetessa scompare a Pisa, prematuramente, dopo una lunga malattia, il 4 dicembre 2014.

La donna trova ancora il ricordo affettuoso del marito e dei figli che ne tengono la memoria. Il 21 ottobre 2019 è stata scoperta la targa commemorativa di Salibra a Siracusa, precisamente in via Nizza 17, dove è nata e vissuta prima del trasferimento in Toscana. Una cerimonia che ne ha ricordato sia la figura sia le origini; radici che la poetessa col tempo ha fatto riaffiorare.

Un omaggio ad Elena Salibra a Siracusa
Targa commemorativa di Elena Salibra a Siracusa ph Angela Strano

Elena Salibra e lo stile poetico

Nel 2010 Guido Oldani scrive il saggio Il Realismo Terminale; si tratta di una nuova corrente poetica incarnante la complessità socio-culturale del terzo millennio. Essa trova ufficialmente presentazione al Salone del Libro di Torino nel 2014, con un manifesto firmato pure da Salibra. La sua poesia, infatti, rispecchia ad ampio raggio ampio questo stile. Nel Realismo Terminale i componimenti poetici rappresentano l’eterogeneità di popoli, etnie, culture, storie che si riscontra nelle metropoli. I versi di Elena manifestano ciò; un caos poetico con linguaggi, registri, stili molto differenti che tra loro convivono. Un aspetto che può disorientare chi legge, ma si scorge tutta la creatività espressa dall’autrice. Un’esplosione della parola, con l’accostamento di figure e significati ben distinti tra loro, risultato degli studi letterari meticolosi di Elena Salibra.

Un passaggio sia dimensione intellettuale a quella creativa, sia alla complessità del terzo millennio, che vede il mondo globalizzato. La poetessa ricorre al linguaggio tecnico-scientifico, di cui ha avuto l’aggancio col marito, essendo un matematico, all’inglese e al francese. Inoltre attinge dalla cultura classica, con riferimenti agli antichi poemi, e a quella popolare. Uno stile eclettico, attraverso cui Elena esprime pure la sua interiorità e le esperienze di vita, soprattutto nell’ultima raccolta Nordiche del 2014. Il titolo si ispira ai viaggi, compiuti da lei in Svezia per seguire una cura con cui può non è riuscita a salvarsi. Uno scritto molto introspettivo, in cui Elena manifesta il suo prepararsi nel lasciare la dimensione terrena.

In Sulla via di Genoard (2007) l’autrice pone osservazione alle città e in tutto ciò che le incarna. Una raccolta che descrive sia il presente sia la tradizione e le antiche radici culturali. Il titolo indica il parco Reale del Genoardo, nei pressi di Palermo, il cui nome è di origine normanna. Esso è come descrivono i componimenti poetici, un paradiso naturale. Riferimenti a delle varietà linguistiche, dando l’impressione di stare in una Babele. In realtà i componimenti poetici rispecchiano quel che sarebbe stato, di lì a qualche anno, teorizzato come Realismo Terminale.

La curva di Elena Salibra
Poesia di Elena Salibra La curva Fonte Facebook

Considerazioni su Il martirio di Ortigia

Raccolta poetica pubblicata nel 2010, i versi dei componimenti descrivono l’alternanza tra figure, ovvero l’autrice stessa, Caravaggio e Sant’Erasmo. Il titolo dell’opera rimanda al quadro restaurato rappresentante il calvario di quest’ultimo, attribuito al potere. Un riferimento costante, poiché l’autrice si rivede sia in Sant’Erasmo, sia in Caravaggio. Con la prima figura, Elena ripercorre il suo dolore, tendendo ad attraversarlo, anche se da lì a qualche anno avverrà la sua scomparsa.

Mentre il pittore le rievoca il suo trasferimento da Siracusa alla Toscana, quindi una “fuga” verso un contesto che l’avrebbe portata ad espandere il suo potenziale. Proprio come Caravaggio che, per il suo animo inquieto e incline all’ira, cerca la pace e si sposta da un luogo all’altro, toccando pure la città aretusea, ma non riesce a trovarla. Una raccolta dalla chiara volontà di riconnettersi con le sue origini, rievocandone le atmosfere.

La svista (2011) è anch’essa un’opera introspettiva. Elena scopre la malattia e attraverso la poesia cerca di accettare la sua condizione per avviarsi alla guarigione. La poetessa, coi suoi versi, si connette a tutto ciò che la circonda, sentendosi in relazione con la realtà. Niente trascura e considera persone che incontra nel suo percorso di vita, animale, natura. Elena Salibra è una figura da ricordare sia per i suoi contributi accademici che legati alla poesia. Una donna che è riuscita a scoprire il suo potenziale femminile, ma non del tutto per via della scomparsa. Sicuramente se non ci fosse stata la malattia avrebbe continuato la produzione poetica.

Elena Salibra e la dimensione poetica ultima modifica: 2024-01-15T09:16:56+01:00 da Angela Strano

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