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Laura Di Falco, scrittrice del siracusano

Laura Di Falco, la scrittura che comunica i mutamenti socio-culturali Fonte Facebook

Laura Di Falco, la scrittura che comunica i mutamenti socio-culturali Fonte Facebook

Una donna che è riuscita ad esprimere il suo potenziale e la sua dimensione creativa attraverso carta e penna, dando luogo a libri che raccontano il suo vivere nel mondo. Laura Di Falco è stata una scrittrice, oggigiorno semidimenticata, cui è fondamentale mantenerne la memoria. Ella ha dato un rilevante contributo alla letteratura italiana del Novecento.

Riferimenti di vita

Laura Anna Lucia Carpinteri, il suo nome all’anagrafe, nasce a Canicattini Bagni il 3 settembre 1910. Il padre è Francesco Carpinteri, ingegnere; la madre Clelia Alfieri, la quale proviene da una famiglia di proprietari terrieri possedente molti vigneti. Nonostante il contesto borghese da cui viene, Laura riesce ad acquisire e nutrire una coscienza critica, che riesce poi ad espletare con la scrittura. Ella a 14 anni si trasferisce a Siracusa per frequentare il liceo classico “Tommaso Gargallo” e le capita come docente il professore Ettore Campailla. Durante gli anni liceali prima alloggia presso il collegio delle suore vincenzine di Maria Immacolata. Poi Laura si rende conto che quello non è il contesto più adatto per lei; pertanto va a vivere dallo zio Antonio Stella.

Dopo il diploma la giovane si iscrive alla Scuola normale superiore di Pisa per studiare Filosofia. La sorella Teresa, laureata in Lettere e Archeologia all’Università di Catania, la raggiunge; assieme iniziano l’attività della scrittura. Negli anni universitari conosce Arnaldo Momigliano, suo professore, Walter Binni e Claudio Varese, suoi colleghi. Per un breve periodo la donna vive a Siracusa, dove insegna Lettere e Latino; poi nel 1935 si trasferisce a Roma e qui la svolta della sua vita. Continua ad insegnare, conosce e sposa Felice Di Falco. La donna col marito condivide l’impegno politico, collaborando alla resistenza partigiana e alla militanza nel Partito d’Azione con Ugo La Malfa. Il sodalizio politico e sentimentale col marito con cui condivide pure le idee anticlericali, la porta nei suoi scritti a firmarsi Laura Di Falco.

L’attività letteraria di Laura Di Falco

Nel secondo dopoguerra (1948) ella la inizia, con la pubblicazione dei primi racconti su Il Momento. Successivamente scrive pure per La Nazione di Firenze, con la pubblicazione pure della novella La passeggiata a metà Aprile. Dal 1950 al 1966 scrive per il giornale Il Mondo. Una propensione, quella verso la scrittura, che non si limita solo a manifestare. Laura frequenta a Roma i circoli culturali con cui condividerla, ovvero il Caffè Aragno e il salotto di Maria Bellonci. Nel suo percorso letterario la scrittrice conosce letterati di rilievo quali Eugenio Montale, che considera autorevole il suo talento, Vitaliano Brancati, Ercole Patti, coi quali mantiene un rapporto di amicizia e stima.

Le sue opere più importanti sono Paura del giorno (1954), Una donna disponibile (1959), Le tre mogli (1967), L’inferriata (1976), La spiaggia di sabbia nera (1991). La scrittrice muore a Roma il 5 febbraio 2002. Nel 2012 la casa editrice siracusana VerbaVolant decide di avviare un percorso di riscoperta dell’autrice. Avviene un’operazione di ristampa di Una donna disponibile, Le tre mogli, L’inferriata. L’intento è ricordare il talento creativo, espresso attraverso la scrittura, di Laura Di Falco, nonché considerare il suo contributo in campo letterario.

L'inferriata, romanzo di Laura Di Falco
Copertina testo L’inferriata, uno dei principali scritti di Laura Di Falco Fonte Facebook

Cosa comunica la scrittrice

L’autrice esprime i cambiamenti che vive nel periodo in cui scrive, soprattutto anni ’60-’70. Un contesto di grande mutamento per l’Italia, portato non solo al boom economico, pure da un nuovo modo di vivere le relazioni familiari. Questo trova narrazione attraverso la vita delle donne, le quali si ritrovano in realtà stagnanti e arretrate. Madri, figlie, amiche figure femminili che, incoraggiate dai mutamenti sociali, cercano di partire da sé, comprendere cosa realmente vogliono e perseguire la libertà. Un percorso non semplice, poiché le protagoniste si ritrovano agli ostacoli culturali. Laura Di Falco, nei suoi scritti, si riferisce alla Sicilia, terra in cui emergono anche, in misura tragica, conflitti e contraddizioni. Ciò avviene anche perché la Trinacria va a rilento rispetto all’assimilazione dei processi socio-culturali-economici.

Ne L’inferriata la narrazione trova ambientazione ad Ortigia, un ritorno al luogo d’origine per descrivere la spaccatura tra passato e presente avvenuta alla fine degli anni ’60. Da un lato permane la bellezza lasciata dai Greci e dai vari ricorsi storici nel tempo. Dall’altro prendono avvio i provvedimenti che, in nome degli affari e del profitto, deturpano coste e spiagge, sventrano strutture storiche, inquinano l’aria. Tutto ciò avviene in quanto le amministrazioni comunali e regionali portano avanti politiche clientelari. Il cammino verso la libertà femminile trova ostacoli sia per la mentalità patriarcale tradizionale, sia per la variante assunta da essa con la logica arrivista.

Laura Di Falco, il ricordo della pronipote

La titolare della casa editrice VerbaVolant, quella che ha riproposto gli scritti della donna, è Fausta Di Franco. Laura era la zia di suo padre, la moglie del fratello di suo nonno. Fausta non l’ha frequentata molto spesso, ma le occasioni di incontro sono state davvero suggestive. L’editrice ricorda le atmosfere vissute, tra libri e quadri. Da ricordare, infatti, che Laura Di Falco ha svolto una meritevole attività pittorica, altro canale di espansione della creatività. Ella ha seguito la scuola di Giovanni Consolazione; ha sempre rappresentato nature morte. La Fondazione Dante Alighieri nel 2006 ha organizzato un’esposizione con le sue opere.

Circa una decina di anni fa Fausta decide, su sollecitazione di vari/e appassionati/e di letteratura, con la figlia Laura di riproporre gli scritti. La ripubblicazione di alcuni testi ha avuto luogo dopo la consultazione dell’archivio di Laura Di Falco donato al Comune di Canicattini Bagni. Un lavoro di riscoperta che ha consentito a Fausta di valorizzare la figura della parente, la quale sia nella scrittura sia nella vita ha portato avanti il valore della libertà femminile, come hanno fatto anche Maria Messina e Livia De Stefani.

Laura infatti ha effettuato delle scelte di vita insolite per l’epoca, con la mentalità patriarcale ancora più radicata rispetto ad oggi. Si tratta dell’aver seguito il liceo nel capoluogo aretuseo e l’Università fuori regione, nonché il trasferimento a Roma. Ancora, nella prima metà del Novecento, non è contemplato che una giovane donna possa studiare e trasferirsi altrove. Laura Di Falco è una figura femminile da ricordare e rivalutare per il suo contributo a livello intellettuale e creativo, oltre ad aver contrastato tramite carta e penna l’arretratezza culturale.

Laura Di Falco, scrittrice del siracusano ultima modifica: 2024-02-02T11:42:05+01:00 da Angela Strano

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