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Casa Museo Enza Oddo, piccolo grande mondo di ricordi

Casa Museo Enza Oddo, un angolo di ricordi

Casa Museo Enza Oddo: un angolo di ricordi

C’è chi è affascinato da ciò che rievoca la semplicità di un tempo. Gli oggetti comuni e adoperati nella quotidianità del passato costituiscono un canale per conoscere usi e costumi. La Casa Museo Enza Oddo è un angolo di ricordi, luogo di conservazione accurata di oggetti del passato. Un mondo che rievoca molti aspetti da cui trarre varie riflessioni.

Come si è arrivati all’allestimento

La Casa Museo Enza Oddo è stata allestita nel settembre 2020. E’ fruibile sia per gli abitanti, i netini, sia per turisti e turiste. Si trovano oggetti e suppellettili varie accumulate nel tempo. Sono compere effettuate dalla stessa famiglia di Enza Oddo, ma anche roba ereditata dai suoceri e regali da parte di parenti e amicizie varie. Una quantità di oggetti la quale ha fatto sì che si potesse allestire la Casa Museo, intitolata Enza Oddo, cioè il nome dell’ideatrice che la volle fortemente.

Tra i progetti prossimi figura l’allestimento di un museo richiamante le antiche mansioni. Il Vicolo dei mestieri esporrà tutto ciò che concerne le persone lavoratrici del passato, con tutti i loro utensili. Dall’avvocato al bottaio, dal falegname allo scrivano: un excursus storico sulla quotidianità non molto remota. Il figlio di Enza Oddo, inoltre, vuol costituire un museo sulla medicina d’epoca, rievocante erbe, spezie, infusi vari.

Una parte dell'interno della Casa Museo
Il palcoscenico all’interno della Casa Museo ph Angela Strano

Casa Museo Enza Oddo: la sua essenza

Si vuol rappresentare il ceto medio, quasi sempre dimenticato rispetto alle sale di allestimento. Solitamente, infatti, vi sono musei dedicati alla nobiltà o ai contadini. Nella Casa Museo si trovano sia oggetti adoperati nella quotidianità, sia manufatti presenti per il semplice piacere di esporre. Suppellettili che trasmettono diversi significati, che parlano a visitatori e visitatrici. Testimoniano la vita di un tempo e l’esistenza delle persone che giravano attorno ad essi.

Per Enza Oddo la Casa Museo da lei voluta assume grande valenza artistica. Molti oggetti esposti sono stati realizzati a mano; questo fa sì che traspaia lo stato d’animo di chi crea. E’ un percorso di una piccola abitazione di altri tempi, attraverso quadri, stampe, credenze, brocche, porcellane, ceramiche, mobili vari, tovaglie ricamate e altro.

In fondo la Casa Museo è presente un palcoscenico, col susseguirsi di vari personaggi e con l’esposizione di un vestito realizzato dalla stessa Enza Oddo. Un abito che richiama la musica, altra forma d’arte che incarna l’anima del luogo, assieme all’artigianato. La sala di allestimento, anni fa e prima di divenire tale, ospitò un concorso musicale con talenti, giovani e non, provenienti da tutta la Sicilia. L’evento riscosse grande risonanza e ciò incoraggiò Enza Oddo a portar avanti il suo progetto. E’ presente pure una foto con Vittorio Sgarbi quando giunse tempo fa a Noto.

La Casa Museo a livello simbolico

Un angolo di scoperta per le giovani generazioni e un excursus nel passato per i più longevi, compresa la stessa Enza Oddo. Una Casa Museo concepita come un’opera d’arte che suscita un particolare interesse per la sua vicinanza con la quotidianità d’un tempo. Mentre altre espressioni artistiche risultano più distanti e perciò si osservano con maggior distacco, qui l’arte è più sentita poiché incarnata dalle suppellettili del passato e di ogni giorno. La Casa Museo riscuote grande fascino a livello turistico, ulteriore luogo di stimoli a Noto e per tutto il siracusano.

Un luogo che richiama il fanciullino per la sua semplicità e peri ricordi che emergono. Può affiorare pure la nostalgia, si tratta di tempi ormai trascorsi ma è un passato di cui andare fieri e fiere.

Casa Museo Enza Oddo, piccolo grande mondo di ricordi ultima modifica: 2021-10-27T09:00:00+02:00 da Angela Strano

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Julieta B. Mollo

Wow! 😮

Roberto Bellassai

Una piccola realtà venuta fuori con la passione, la costanza e il gusto di Enza Oddo, una donna che non smette mai di creare e ricreare piccole realtà che sollecitano la ” memoria storica ” , di quelle persone sommerse, che fanno parte di categorie sociali poco rilevanti, a causa del prevalere del modello culturale dominante.

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