Lungo le vie di Ortigia si trovano diverse figure creative e innovative. Oltre gli artisti di strada, vi sono artigiani che realizzano manufatti assolutamente originali. Tale autenticità non concerne solo la realizzazione dei prodotti, pure il significato che se ne attribuisce. Massimiliano De Domenico è un uomo che realizza manufatti dalle forme e dagli accostamenti distintivi.
L’inclinazione verso la manualità
Massimiliano De Domenico nasce nel 1979 ed è originario di Messina. L’interesse verso l’architettura lo portano gradualmente a scoprire la sua vocazione verso la realizzazione di manufatti. Comprendere l’essenza della roccia e della materia, come essa si manifesta in tutte le possibilità geometriche. Massimiliano, nelle sue ricerche, si ispira a Giovanni Fulcarelli, il quale ha studiato l’architettura attraverso una chiave di lettura esoterica. Un’interpretazione che lascia un segno, poiché diviene una costante per le creazioni di Massimiliano.
Il caos gli ha consentito di comprendere cos’è la materia, in cui si crea armonia tra soggetto e passionalità dell’oggetto. Quest’ultimo trae nutrimento dal primo. Negli istituti di architettura vi sono vari elementi da apprendere, che costituiscono la base della realizzazione delle opere. Chi si appresta a queste vi trasmette tutta la sua essenza. Massimiliano crea da 18 anni, stanziato lungo le pendici dei monti Iblei, in un luogo che contribuisce nel far affiorare la dimensione creativa. Negli ultimi mesi egli espone lungo le stradine adiacenti piazza Duomo ad Ortigia; emerge così l’armonia tra il contesto aretuseo e le sue creazioni. Fino a non molto tempo fa è stato possibile trovarlo a Noto.
Lo stile e i manufatti di Massimiliano De Domenico
Vi è una rottura dei canoni tradizionali di bigiotteria e oreficeria; convergono vari elementi, quali architettura, etica ed estetica. Una tecnica che si riconduce al Tardo Medioevo (1400-1500), che abbraccia pure altre epoche. Massimiliano, prima di creare, osserva il fluire del metallo e cerca sia di dargli una forma sia il totale contatto con esso. L’utilizzo delle leghe metalliche richiama come simbolo la luna, la quale ha la funzione di raccontare ed è correlata all’argento. Le leghe, quindi, unendosi narrano il manufatto. La loro disposizione riflette i vari stati d’animo.
La lavorazione del prodotto finale segue un procedimento puro e a freddo, con pinze, incudine, martello, fili. Questi ultimi sono protagonisti dell’intero procedimento. Essi congiungono, danno forme, armonia, etica, pathos e raccontano; abbracciano gli elementi. I materiali adoperati sono già pronti per la lavorazione; provengono da un’industria; Massimiliano De Domenico li rielabora. Si tratta di ottone, bronzo, rame galvanizzato in argento. Su questi tipi di materiale avviene l’incastonatura di pietre, minerali, elementi organici, quali ricci e stelle marine, legni, coralli, conchiglie.
Ogni strumento di lavoro assume una data funzione. Le pinze danno la torcitura del metallo, l’incudine lo continua e gli conferisce piattezza e tonicità. Il martello, Malleus Beneficius, dà slancio al materiale, ne contunde determinate parti e ne tonicizza le rifiniture.
Significati della produzione
Massimiliano realizza collane dai ciondoli vistosi, anelli, bracciali. Manufatti dai dettagli vistosi, rievocanti lo stile barocco. L’intera produzione artigianale esprime i simboli, con il loro enorme potenziale. Attraverso questi si cerca un nuovo linguaggio, che per la maggioranza delle persone risulta ermetico, ma, osservando le creazioni, si può cogliere. Realizzazioni connesse con la dimensione esoterica, nonché onirica: riconducono coi loro significati ad altri mondi. Affiora ad esempio la luce, elemento strettamente legato alla dea Iside. Massimiliano De Domenico, nelle sue creazioni, comunica tutto se stesso, tutta la sua interiorità, frutto di esperienze di vita e dei suoi interessi.
