Quintetto d’estate, il romanzo di Giuseppe Raudino

Venerdì 29 luglio 2022 è stato presentato, presso la Libreria Neapolis a Siracusa, il nuovo romanzo di Giuseppe Raudino Quintetto d’estate, (Reggio Calabria, Forsythia–Ianieri edizioni, 2022).  Giuseppe Raudino è nato a Siracusa, ma vive nei Paesi Bassi, dove insegna “Giornalismo e Teoria dei Media all’Università di Scienze Applicate” a Groningen. Giuseppe conobbe Turi Rovella, poeta e dialettologo e ne divenne amico. Di Turi Rovella disse in un’intervista: Un galantuomo dotato di una grande simpatia, una persona affabile che sorrideva sempre e sapeva bene come raccontare storie, un uomo capace di profonde riflessioni culturali e attraversato da febbrili ispirazioni poetiche. Raudino scrive poesie e romanzi, e ha pubblicato Mistero del Mediterraneo e Stelle di un cielo diviso. Collabora con diverse riviste di critica e analisi di testi letterari.

Presentazione del romanzo Quintetto d’estate

Il romanzo Quintetto d’estate è stato presentato dal professore Paolo Giansiracusa con la presenza dell’autore. In sala era presente un pubblico numeroso. In un’intervista a Giuseppe Raudino di Federico Rossi in Elapsus, cultural webzine del 12 luglio 2021, l’autore disse: «L’estate è la mia stagione preferita. Forse perché, abitando nel Nord Europa da una quindicina d’anni, il caldo dell’estate è qualcosa che mi manca molto. Scriverne è una dolce immersione nel tepore dei miei ricordi più belli. E poi l’estate rappresenta anche la maturità. La terra dà i frutti, è il tempo della raccolta. Anche i miei protagonisti raccoglieranno qualcosa di speciale, un insegnamento, un’esperienza». Nel romanzo esiste una divergenza: un maestro separa gli allievi e fa studiare loro, separatamente, un brano musicale da lui composto prima di “passare alla convergenza, all’unione del gruppo”.

Quintetto d’estate: Analisi del romanzo

Il professore Paolo Giansiracusa ha analizzato il romanzo di Giuseppe e con una eccellente esposizione ha descritto i momenti particolari, i luoghi e i sapori che l’autore descrive. Giansiracusa dice ancora che “l’olfatto è presente in molte parti del racconto. Si fa riferimento sempre agli odori, anche a quelli del corpo perché ad un certo punto del viaggio verso la Lituania i ragazzi ebbero difficoltà a lavarsi. C’è poi una traiettoria degli aspetti visivi, Giuseppe fa delle descrizioni di carattere formale. L’autore ha un’attenzione notevole per la forma; quando compare una figura, la modella come se fosse l’argilla tra le mani e la colora con i colori dell’anima, delle passioni e delle sensazioni”.

Le varie sfaccettature di lettura

Il romanzo ha varie sfaccettature di lettura, e Giansiracusa continua dicendo che “lo si può leggere per conoscere la trama, una seconda lettura riguarda il viaggiare attraverso i sensi”. La narrazione si concentra su cinque ragazzi diplomati al conservatorio “Santa Lucia” di Siracusa che vengono chiamati dal docente per essere accompagnato a ritirare un premio vinto ad un concorso musicale, con la composizione Retsina, a cui lui aveva partecipato. I ragazzi scelti non sono tra i più bravi, ma, dice Giansiracusa “ognuno di loro è un mondo a sé stante, nessuno di loro somiglia all’altro, hanno delle diversità straordinarie.

Educare i giovani

I cinque giovani devono andare a suonare in Lettonia, dice ancora Giansiracusa, ma la cosa interessante è che la preparazione del brano che dovranno eseguire non dovrà avvenire a casa, ma strada facendo, dentro un camper. Questo perché il maestro sta facendo un percorso preciso, vuol far rivivere le sensazioni e le emozioni di alcuni luoghi importanti che lui stesso aveva visitato in passato. In particolare vuol far vivere la grecità nei luoghi che andranno a visitare”. Ma lo scopo di questo viaggio è anche di “insegnare ai giovani a mettersi al servizio dello spartito e dell’insieme, a fondersi l’uno con l’altro senza personalismi, e costringersi alla condivisione e imparare a declinare ogni sfumatura della prima persona plurale: noi”.  Un romanzo tutto da leggere, un viaggio interiore nella crescita personale, l’autore vuole infatti educare i giovani attraverso nuove esperienze che non siano quelle didattiche, vuole educare alla vita.