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ARTE CHIESE

Caravaggio e il Seppellimento di santa Lucia a Siracusa

Caravaggio. Seppellimento di santa Lucia (dal testo Caravaggio in Sicilia, Sellerio ed.1985)

I critici del Seicento hanno considerato la pittura di Michelangelo da Caravaggio antitetica a quella di Annibale Carracci. Annibale assieme al fratello e ad un cugino diedero vita nel Cinquecento all’Accademia dei Desiderosi e poi all’Accademia degli Incamminati. Dalla loro  bottega uscirono pittori di talento del Seicento. L’attività pittorica del Carracci va verso il gusto pittorico veneziano. La pittura del Carracci tende all’ideale, mentre quella del Caravaggio al reale.  Ma questa schematizzazione non corrisponde a quella che è la posizione di fatto riguardo i due artisti.

Due pittori a confronto

I due artisti si  opposero alla cultura manieristica romana, ma c’è da dire che l’idealismo dell’uno e il realismo dell’altro sono certamente divergenti, ma complementari. Il Caravaggio nato in Lombardia nel 1571, fu alunno di Simone Peterzano, un manierista e discepolo di Tiziano. La vita del Caravaggio fu una vita disperata e violenta. La sua pittura ha una carica rivoluzionaria che deriva da un’estrema tensione morale e religiosa.  Per il Caravaggio l’arte è un’attività morale, consiste principalmente nel rappresentare e nell’immergersi nella realtà e viverla.

Caravaggio: le prime opere

Le prime opere romane del Caravaggio piacquero ai critici classicisti. Queste opere hanno colori “dolci e schietti” e danno una fresca corrente di “colorismo veneto”. Argan dice che “le prime opere dipendono dalla cultura pittorica lombardo-veneta e oppongono alla pesante oratoria manieristica una poesia intima, sensibile, lirica”.  Caravaggio rivoluziona  la tradizione pittorica del tempo. Allora in che consisteva questa rivoluzione capace di troncare una tradizione ancora vitale e di schiudere un cammino nuovo alla pittura moderna? In sintesi il programma caravaggesco era questo “La verità di natura, fonte di ispirazione, stimolo alla sensibilità,  contrapposta ai canoni di ogni astratta idealizzazione, alla cultura intesa come bagaglio di norme e di dogmi”.

La personalità di Caravaggio

Caravaggio è un personaggio irrequieto, chiuso in un suo mondo di esasperata sensibilità, quasi morbosa. L’artista vive una vita “tutta con furore e con ribellione”. È un uomo che ha disavventure d’ogni genere vagabondaggi, stenti, patimenti inenarrabili. Il pittore vive attraverso dure esperienze della vita, ma da tutto ciò prende spunto per le sue opere, trae il coraggio intellettuale  di ribelle e innovatore e giunse a decisioni irruenti per la rottura con il passato.

Caravaggio a Siracusa

Caravaggio dovette fuggire da Roma perché accusato di omicidio. L’ultima odissea finale della suo vita tra Napoli, Malta e la Sicilia lo vede vagabondare da fuorilegge. A Siracusa, purtuttavia, dipinge nel 1608 Il seppellimento di Santa Lucia conservato presso il Santuario di Santa Lucia al Sepolcro. Il Caravaggio, dopo essere evaso dal carcere di Malta, giunse a Siracusa dove grazie all’amico Mario Minniti, pittore siracusano ottenne di lavorare per il Senato siracusano.

Caravaggio: la commissione della Tela

Secondo il testo Antichi monumenti di Siracusa (vol. 2, Siracusa, 1913) del Capodieci, la tela fu commissionata dal vescovo Orosco. Ciò è improbabile perché questo vescovo rimase in carica fino al 1604. La tela probabilmente fu commissionata dal vescovo palermitano Saladino in carica dal 1605 al 161, anche se un’altra ipotesi fa pensare che la commissione della tela sarebbe da attribuire al patrizio siracusano Vincenzo Mirabella. Questi era uno studioso siracusano che narra, in un suo libro intitolato Le antiche Siracuse del 1613, ha raccontato del suo incontro con Caravaggio.

Caravaggio. Particolare Seppellimento di S. Lucia (da Caravaggio in Sicilia,Sellerio,1985)
Caravaggio. Particolare Seppellimento di Santa Lucia (da Caravaggio in Sicilia, Sellerio ed. 1985)

La tela descritta da Paolo Giansiracusa

La tela è la più antica dipinta in Sicilia dal Caravaggio, secondo Roberto Longhi. Paolo Giansiracusa, storico dell’arte, descrive nel suo testo Caravaggio. Lettura critica della pittura di Michelangelo Merisi, (Siracusa A.I.C.S., 1982) il Seppellimento di Santa Lucia. Giansiracusa inizia la descrizione con quella del Bellori: « Il Caravaggio dipinse la Santa morta col vescovo che la benedice, e vi sono due che scavano la terra con la pala per seppellirla». Lo storico dell’arte continua dicendo che la scena appare buia, le pareti richiamano alla memoria la balza rocciosa di Neapolis e Acradina. Inoltre “l’ambiente sembra quello delle cripte catacombali siracusane. Le figure stanno nella parte inferiore del quadro”. Una particolarità del quadro consiste nel fatto che  l’unica figura orizzontale è Santa Lucia, mentre tutti gli altri segni sono verticali e obliqui e “si compongono dentro uno schema di due piani figurativi”.

Il primo piano figurativo

Il primo piano figurativo, dice Giansiracusa, è quello relativo alle due figure imponenti dei seppellitori che con la loro vitalità danno a questo piano “qualità dinamiche”. Mentre  lo scavatore che sta a destra della scena  con la sua notevole forza chiude la scena dalla parte frontale. Per quanto riguarda lo spazio cubico in cui è stata posta Santa Lucia “è chiuso a destra dalla figura del vescovo il quale tenta di entrarvi con la mano benedicente”. Un altro spazio è quello caratterizzato dalle figure tormentate del fondo della tela. Si presentano con le teste piegate verso la Santa.

Il secondo piano figurativo

Il secondo piano figurativo è rappresentato da figure virili e scattanti. Giansiracusa li descrive come figure gracili, morbide e silenziose. Soltanto un uomo “si distacca dal silenzio del gruppo, il suo volto è teso e i suoi occhi sono intimoriti. La sua emozione  non coinvolge gli altri e con il suo sguardo turbato tenta di farsi “varco nel gruppo dei piangenti per vedere il corpo disteso di Santa Lucia”.

La figura del fondo

Il Caravaggio determina la sua attenzione sulla figura di fondo rappresentato da un manto rosso, che come dice Giansiracusa,  è l’unico colore vivo in una scena di mezze tinte e di toni neutri”. Questa figura è rappresentata “con le mani intrecciate e le dita tese i quali esprimono tutta quella sofferenza e quel dolore ci siano nello spirito di quell’uomo”.

Burial Of Saint Lucy Caravaggio
Particolare della Tela: Santa Lucia (da wikipedia.org, file: Burial_of_Saint_Lucy-Caravaggio.jpg)

Santa Lucia

La Santa sta dinanzi alla figura sopra descritta con “la sua testa abbandonata all’indietro. Le mani della santa sono ancora vive. La sinistra cerca di posarsi sull’addome e la destra cerca di  stringere la palmetta simbolo del martirio. Inoltre Francesca Santucci descrive la santa che  presenta “una  ferita da taglio nella gola, ma dice che se si osserva la trama della pittura si evince che la testa doveva essere stata dipinta staccata, poi per smorzare i toni Caravaggio ricompose la decapitazione con una piccola ferita”.

L’ultimo piano pittorico

L’ultimo piano pittorico, dice Giansiracusa, è rappresentato dalla parete di fondo. Questa parete non “lascia spazio a distrazione e favorisce e indirizza l’attenzione dell’osservatore verso le figure del secondo piano che piangono”. Dice ancora la Santucci che la vera protagonista della tela è la morte e non il martirio, perché forse Caravaggio desiderava rappresentare più il peso del funerale che valorizzare il martiro glorioso di Santa Lucia. La tela si può ammirare presso la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, la sua sede originaria.

Caravaggio e il Seppellimento di santa Lucia a Siracusa ultima modifica: 2021-06-14T09:00:00+02:00 da Luisa Itria Santoro

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