È un’irruzione dell’arte contemporanea in un luogo come il Castello Maniace in Ortigia, quella dell’artista calabrese Alfredo Pirri, che con la mostra “Passi” stravolge ogni prospettiva. Specchi frantumati, infinite combinazioni di immagini e riflessi, ma anche sfere colorate e palle di cannone.
I visitatori protagonisti della mostra al Castello Maniace
Il visitatore potrà calpestare la superficie di ottocento metri. Con la sua copertura di specchi, a tratti frantumati, la pavimentazione riflette le pareti e gli elementi architettonici della Sala Ipostila della fortezza federiciana. “Passi” fa tappa in Sicilia per la prima volta e si potrà visitare fino a venerdì 31 dicembre. L’installazione rappresenta la più grande edizione dell’opera realizzata da Pirri in uno spazio chiuso. La mostra è seconda per ampiezza solo a quella ideata per il Foro di Cesare a cielo aperto.
L’artista, che sin dagli Ottanti si dedica a discipline come pittura, scultura, architettura ed installazioni, inizia la propria carriera esponendo alla Biennale di Venezia. In particolar modo Passi, che coinvolge lo spettatore come parte integrante dell’opera, rientra a far parte di una serie di installazioni avviata nel 2003. In quell’occasione era possibile osservare e calpestare l’installazione nei locali della Certosa di San Lorenzo a Padula in provincia di Salerno. Sono state molte altre, però, le tappe di “Passi” che ha coinvolto decide di città in Italia arrivando persino nell’ex nunker antiatomico voluto da Tito a Konjic in Bosnia. Le sedi storiche diventano, così, luogo privilegiato per accogliere la magnificenza di questa incursione artistica.
In esposizione i reperti del Museo archeologico “Paolo Orsi”
Sul pavimento anche alcuni reperti provenienti dal Museo archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa. Passeggiando nel Castello si troveranno palle di cannone che interrompono lo spazio, ma anche sfere e semisfere colorate e leggere realizzate dall’artista per l’occasione.
Nella seconda sala, e poco prima dell’uscita dalla Sala Ipostila, è disponibile un progetto grafico e tridimensionale dell’installazione da poter osservare. Sarà possibile, inoltre, ammirare i frammenti di capitelli ritrovati in loco.
La curatrice di Passi è Helga Marsala. Passi è reso possibile anche con il supporto di Aditus. L’azienda è concessionaria per i servizi aggiuntivi della Regione Siciliana per i principali siti archeologici e culturali della Sicilia orientale. Aditus ha anche prodotto l’installazione. A collaborare all’iniziativa la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Siracusa.
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