Sono stati presentati lunedì sera il programma e tutte le novità della tredicesima edizione dell’Ortigia Film Festival. La rassegna cinematografia, con 58 pellicole in concorso tra lungometraggi opere prime e seconde, internazionale documentari ma anche internazionale cortometraggi, è stata ideata da Lisa Romano. La direzione artistica è stata affidata a Romano e a Paola Poli.
Il Festival apre con Anna Galiena e la conduzione di Steve Della Casa e Stefano Amadio
La cerimonia di inaugurazione si è tenuta in piazza Minerva ed è stata condotta da Steve Della Casa e Stefano Amadio. Ad intervenire sul palcoscenico sono stati l’attrice e presidente dalla giuria lungometraggi, Anna Galiena, l’artista Mauro Balletti ed il sindaco Francesco Italia. Ad introdurre la kermesse anche Romano e Poli.
«Si tratta di un’occasione molto importante – ha spiegato Galiena – perché il cinema italiano ha tanto bisogno di talenti nuovi. C’è una grande attesa e grande eccitazione per questi che sono primi e secondi film con la speranza di scoprire qualcuno di veramente talentuoso ed innovativo».
Sollecitata da Amadio e Della Casa l’attrice ha ripercorso la propria carriera cinematografica sottolineando l’importanza di innovazione e ricerca.
«Ricordo ancora la mia prima opera prima, fu un’avventura incredibile – ha concluso l’attrice –. Mi trovavo in Venezuela, era il 1987, e si trattava del film Laggiù nella giungla diretto da Stefano Reali. Eravamo un cast di nazionalità miste. Era una specie di favola ed abbiamo svolto le riprese in un parco nazionale che però faceva parte della giungla. In poche parole correvamo veri pericoli e siamo sopravvissuti ad un paio di circostanze estreme. Era il primo film di Reali che aveva appena vinto un Oscar per un cortometraggio dunque c’erano grandi attese a riguardo. Il regista non aveva tutto ciò che gli serviva per realizzare il film ed era abbastanza nervoso, ma ci siamo divertiti tantissimo. Sono certa che ci divertiremo anche in qualità di giuria».
Le direttrici artistiche dell’Ortigia Film Festival Paola Poli e Lisa Romano
«Siamo molto contente di essere qui perché Ortigia è un luogo meraviglioso – hanno raccontato Poli e Romano -. Abbiamo lavorato ad un programma molto ampio con titoli bellissimi e di grande qualità. Dobbiamo, inoltre, senz’altro ringraziare chi ci ha sostenuto anche quest’anno. È una grande emozione anche perché si tratta del tredicesimo anno di attività. Mauro Balletti ha dedicato questo lavoro all’amore e alla luce, ed il numero tredici per Siracusa è lux, lucis. Ricominciamo godendo di questi film, della vita, della gente. Durante il Covid l’audiovisivo è stato il ponte tra gli esseri umani chiusi in casa e la cultura e probabilmente quest’anno più degli anni precedenti il ruolo del cinema è significativo».
Per l’occasione anche il primo cittadino è intervenuto per ripercorrere la storia che lega il Festival alla città sottolineando, allo stesso tempo, l’importanza della nascita di nuove sinergie.
«Condivido con voi la gioia di essere su questo palco – ha detto il sindaco Italia -. Il Covid ci ha lasciato incertezze e paure ma anche nuove opportunità. Quest’anno la tredicesima edizione del Festival coincide, per la prima volta, con le rappresentazioni classiche al teatro greco. È una coincidenza che ci spinge a lavorare con la volontà di intrecciare sempre più le relazioni tra il Festival e la stagione teatrale della Fondazione Inda. L’Ortigia Film Festival, d’altronde, è tra gli eventi più importanti in Sicilia ed in città. L’arte, il cinema ed il teatro non sono solo uno svago destinato ad un élite ma, anzi, sono uno strumento di confronto. Ci permettono di interrogarci su grandi e piccoli temi. Il Comune di Siracusa insieme all’assessore Fabio Granata ha scelto di investire sulla rassegna creando una voce di bilancio per sostenere il Festival».
All’Ortigia Film Festival la proiezione del lungometraggio Maschile Singolare
I registi Matteo Pilati, Alessandro Guida, l’attore Giancarlo Commare e lo sceneggiatore Giuseppe Paternò Raddusa hanno presentato il proprio lungometraggio Maschile Singolare spiegando, al termine della proiezione, le intenzioni che hanno animato questo lavoro cinematografico. Si tratta di giovani registi alla loro opera prima a soli 35 anni.
«Il film è nato in maniera spontanea – hanno raccontato Pilati, Guida e Paternò Raddusa – e non succede spesso. Abbiamo scritto questa storia e ci abbiamo creduto. Abbiamo sperato che ci fosse un interesse da parte del pubblico. Ci abbiamo creduto e lo abbiamo autoprodotto avendo avuto il privilegio di trovare la fiducia di un cast ed una troupe meravigliosi che hanno rischiato insieme a noi. È stato prodotto senza un vero e proprio committente e senza sapere se sarebbe uscito in sala».
«Il film è stato fatto con amore poiché tutti ci hanno creduto dall’inizio – ha puntualizzato Commare – senza nessuna aspettativa».
L’artista Mauro Balletti ad Off
Sul palco dell’Off anche Mauro Balletti autore della locandina, del logo ed installazione inaugurata domenica alla Fonte Aretusa. «Sono immagini – ha raccontato Balletti – che mi sono state suggerite dal mito che vede protagonisti Aretusa ed Alfeo e che si sono riuniti in questo posto magico. Ho cercato, con qualche tratto, di raccontare questo amore anche nel manifesto che in questo caso simboleggia l’amore nel cinema e nel teatro. Il 13 inoltre è un numero che rimanda a Santa Lucia e dunque la luce. Da queste indicazioni è venuto fuori questo amplesso al cinema che è protagonista della locandina».
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