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Claudio Romano: uomo poliedrico del siracusano

Claudio Romano con la sua bancarella del "Cestaio Matto" ph Angela Strano

Claudio Romano con la sua bancarella del “Cestaio Matto” ph Angela Strano

C’è chi ama il territorio in cui vive e tende a viverlo e farlo vivere secondo la genuinità d’un tempo. Claudio Romano, con tutte le sue attività, volge verso un’immersione totale verso suoni, odori, sapori, elementi tattili, più in sintonia con Madre Natura.

Gli spunti che hanno costituito la vita di oggi

Claudio Romano ha costituito nel 2000 una piccola azienda agricola di erbe officinali, in precedenza è stato cuoco. Essa in origine è stata volta all’autoproduzione, e lo è tuttora, poi col tempo l’attività si è espansa. Questa non ha nulla a che vedere con l’industrializzazione; è il piacere di tenere vivo il contatto con la natura, mediante le coltivazioni. Si raccoglie zafferano ad alto livello, melissa, salvia, timo, nepitella, rosmarino. Claudio ha iniziato ad interessarsi di erbe spontanee con la raccolta dell’origano selvatico, originario di Floridia. Per molto tempo, infatti, il suo soprannome è stato arreniaturi o arrichinista, in riferimento a colui che raccoglie origano.

Claudio ha partecipato a diverse ferie campionarie in Italia, non solo per la vendita dei suoi prodotti, pure per espandere i propri orizzonti. Nell’arco di questo peregrinare conosce Rossella Di Brigida, compagna e musa ispiratrice, originaria di Pescara. Tra i due sussiste un sodalizio artistico-sentimentale da oltre 16 anni. Claudio, infatti, ha scritto un libro grezzo d’autore con poesie dedicate a lei. Egli, nel 2007, torna in Sicilia e si trasferisce con Rossella in una campagna già acquistata in precedenza. Da qui tutto un divenire rispetto alle altre sue attività.

Claudio Romano: “Il Cestaio Matto”

Si definisce tale anzitutto per la sua indole giocosa e ricreativa, un temperamento che gli consente di vivere l’esistenza con la costante allegria. Claudio rende qualcosa di ricreativo sia le sue attività, sia ciò che gli sta più a cuore. Lungo il mercato rionale di Ortigia, vicino il Caseificio Borderi, si trova la sua bancarella con cesta e cestini. Claudio Romano è particolarmente legato all’arte dell’intreccio. Un’attività che stimola soprattutto il tatto, per il contatto con diversi materiali. Si tratta di rami di ulivo, salice, canna, ginestrella, mirto (elastico), carrubo.

Materiali che, con l’intreccio, stimolano la creatività. Si organizza un laboratorio in cui si spiega e si dimostra il percorso sensoriale legato all’arte dell’intreccio, considerato tra i primi ingegni dell’umanità. Con quest’attività, inoltre, affiora il suono del materiale che si annoda e la sua fragranza. Essa dà luogo pure a borse e portabottiglie.

L'agriteatro sensoriale nella campagna di Claudio Romano
L’agriteatro sensoriale allestito da Claudio Romano nella sua campagna Fonte Facebook

Agriteatro sensoriale: cos’è

Un’idea emersa durante il primo lockdown; ci si ispira al salotto dei poeti, i quali si riunivano e raccontavano storie. L’agriteatro sensoriale è disposto in forma circolare, con sedili di paglia, di legno e di pietra, coinvolgendo chi partecipa in un’altra dimensione. Questa rievoca sia la ruralità sia l’essenza più remota del mondo agricolo. Claudio e Rossella organizzano laboratori esperenziali, i quali sono una sperimentazione continua e in perenne divenire. Emergono, infatti, sempre nuove ispirazioni; i destinatari imparano come approcciarsi al contesto agreste.

La Casa Contadina Iblea, campagna di Claudio Romano nei pressi di Floridia, è luogo dell’agriteatro sensoriale. Si organizza il già citato laboratorio dell’intreccio, poi il laboratorio di cantastorie. Claudio ha scritto, e continua a farlo, centinaia di filastrocche antiche e moderne, poesie e storie siciliane. Il tutto trova espressione nelle serate di cunti, in cui si recita e si canta proprio come facevano i cantastorie. Figure che hanno sempre ispirato Claudio, per la loro espressività, completamente autentica. E’ soprattutto il loro modo sia di raccontare la Sicilia sia di fare denuncia sociale ad affascinarlo; nel tragico si inserisce l’ironia. Il laboratorio di cantastorie si può impostare in qualunque modo, in rapporto ad interlocutore ed argomento trattato. Esso può essere l’intreccio, le piante officinali, la mitologia, la cucina campagnola o le storie siciliane. Claudio ha composto una reinterpretazione della leggenda della Pellegrina, che propone costantemente.

Il tamburo, strumento adoperato nel laboratori di cantastorie
Il tamburo, strumento musicale a cui Claudio Romano è particolarmente legato ph Angela Strano

Tutto all’insegna del gioco secondo Claudio Romano

Per questi il tamburo costituisce uno strumento imprescindibile. Esso è donna e il suo suono richiama ciò che più di ancestrale parte dalla Grande Madre. Le pelli le quali lo compongono indicano che l’animale continua a parlare. Uno strumento terapeutico e ricreativo, ingrediente essenziale lungo i laboratori di cantastorie e accompagnato dalla chitarra di Rossella. Quanto ai laboratori di intreccio, essi trovano seguito sia dai singoli sia dalle scolaresche.

Claudio, con la sue attività, vuol comunicare che dagli aspetti più genuini, come il prendersi cura della terra, nonché da quelli più innovativi, può emergere il gioco. Una componente che consente di vivere in modo fluido e soprattutto scorrevole. La natura offre tutto, colori, forme, arte; l’essere umano ha solo da apprendere nei riguardi di tutto il Creato. La Casa Contadina Iblea è una fucina di idee, tutte volte verso il valore della Grande Madre e degli usi genuini d’un tempo.

Claudio Romano: uomo poliedrico del siracusano ultima modifica: 2022-06-06T11:02:34+02:00 da Angela Strano

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