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Majaria: libro rievocante gli antichi saperi

Paolino Uccello mentre presenta il suo libro Majaria ph Angela Strano

Paolino Uccello mentre presenta il suo libro Majaria ph Angela Strano

Una presentazione di un testo il quale tratta il rapporto tra i nostri antenati e antenate con le conoscenze botaniche. Si tratta di saperi cui è fondamentale mantenere la memoria, in un’epoca in cui le generazioni più giovani sono ignare delle tradizioni autentiche e genuine. Majaria. La Sicilia della magia e dei misteri è un libro il quale esplicita tutti questi aspetti. Scritto da Paolino Uccello, la presentazione si è svolta lo scorso venerdì mattina presso la Biblioteca Elio Vittorini.

La spinta per l’evento

Un’iniziativa portata avanti per via della necessità di rendere la Biblioteca luogo fruibile per gli eventi culturali il cui tema è la tradizione siciliana, in tutte le sue declinazioni. Due giorni prima, infatti, ovvero mercoledì 15 febbraio, si è tenuta la presentazione di un libro rispetto all’arte culinaria siciliana, La tavola è festa di Anna Martano. La Biblioteca Elio Vittorini assume una vocazione verso il territorio. Le iniziative proposte così sono identitarie per il territorio aretuseo, ibleo e richiamano il vivere d’un tempo di tutta la Trinacria. Un luogo della città di Siracusa in cui è possibile attingere agli antichi saperi attraverso veri eventi culturali.

Paolino Uccello, autore di Majaria, è etnoantropologo, guida naturalistica, formatore documentarista. Il libro costituisce il risultato di una ricerca storico-antropologica durata 34 anni, le cui fonti pervengono da persone anziane, molte delle quali non ci sono più. Paolino Uccello è presidente del Sistema Rete Museale Iblei e del Museo Civico TEMPO di Canicattini Bagni. Inoltre è vicepresidente dell’Ente Fauna Sicilia; collabora con trasmissioni televisive quali Linea Blu e Geo&Geo. Una figura che racconta il territorio ibleo, attraverso le escursioni e la conoscenza del patrimonio naturalistico, storico e culturale. Ne porta avanti sempre la biodiversità, correlandola con la tradizione popolare.

In Majaria si parla pure della mandragora
La mandragora, che rievoca la dimensione magica oltre ad assumere molteplici proprietà Fonte Wikipedia 800px Mandragora Autumnalis 056

Majaria: gli antichi saperi

Un termine che indica sia la magia, sia la figura della guaritrice. La tradizione voleva che gli antichi saperi legati a questo mondo si tramandassero oralmente durante la notte di Natale. In quel momento l’uomo diviene Dio, nel senso che la nascita di Cristo lo illumina, e così può accedere alle conoscenze di guaritore. Il sovrannaturale, così, si eleva nella cultura popolare siciliana, richiamando agli svariati aneddoti sulle piante che curano, spesso accompagnati da filastrocche. Majaria, nella sua prima parte, riporta un’escursione guidata realmente dall’autore, in cui i/le partecipanti chiedono come praticare i riti con le piante, ad esempio quello del malocchio col fico.

Majaria e le piante officinali

Nel corso della presentazione Paolino Uccello ha esposto le proprietà guaritrici di numerose piante. Si ricorreva al rosmarino contro i cattivi vicini e il suo aroma impiegato per la conservazione dei corpi dei defunti. La salvia si masticava, adoperata per l’apparato respiratorio, per riuscire a dormire e così contrasta l’insonnia e dedicata alla Madonna. Quando nasceva un/a bambino/a era comune mettere delle rose come buon auspicio. La rosa del parto è una pianta desertivora, detta Selaginella, che si schiude con l’immersione in acqua, rievocando proprio il parto. La nigella, chiamata a signurina, era tra gli ingredienti per preparare un filtro d’amore, cui Rosa Balistreri si riferisce nella sua musica. La cicuta, definita pure pianta di Socrate, a piccole dosi si somministrava per i malati di epilessia, ma in maggiori quantità è letale. La cuta è un’erba selvatica che, se cotta, è valida contro i reumatismi.

L’acqua col sale si impiegava per vari rituali, tra cui quello di san Giovanni, svolto dalla guaritrice. Il detto siciliano Ti salutu pedificu deriva dalla leggenda di Romolo e Remo, poiché allattati all’ombra del fico selvatico. La mandragora è legata al mondo magico, adoperata nella preparazione di varie pozioni; inoltre le sono state attribuite virtù afrodisiache. Le guaritrici (majare) erano considerate streghe, molte condannate a morte. La loro conoscenza delle piante officinali non era ben vista dall’Inquisizione, in quanto queste donne non corrispondevano ai parametri del potere ecclesiastico.

Majaria è un libro che riconduce alla dimensione naturale, ricca di leggende, aneddoti, conoscenze, curiosità varie. Un testo identitario per il territorio ibleo e per tutta la Sicilia, il quale rimanda ad un rapporto più autentico che le persone avevano con la natura e le piante.

Majaria: libro rievocante gli antichi saperi ultima modifica: 2023-02-24T10:39:03+01:00 da Angela Strano

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