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Daniela Moscuzza: il restauro come vocazione artistica

La bottega di restauro di mobili e suppellettili di Daniela Moscuzza ph Angela Strano

La bottega di restauro di mobili e suppellettili di Daniela Moscuzza ph Angela Strano

C’è chi è consapevole che dalla manualità non si può prescindere e che quindi occorre esercitarla. Una dimensione la quale può divenire un vero e proprio lavoro. E’ il caso di Daniela Moscuzza, che ha seguito l’inclinazione verso l’abilità manuale, affiancata dal marito Corrado Celestri.

Verso la vocazione artigianale

Daniela Moscuzza da piccola ha svolto diverse attività, dalle quali è emersa sempre la manualità. Il nonno paterno è stato ebanista e ha costruito mobili nella sua vita; la nonna paterna ha gestito una sartoria. Palazzolo Acreide il loro luogo d’origine; Daniela non li ha conosciuti ma da loro ha ereditato l’estro creativo. Ha incoraggiato la sua attitudine e così dal 1987 al 1989 ha studiato restauro ligneo all’istituto privato Spinelli di Firenze. Qui ha appreso le varie tecniche di lavorazione dei mobili, come l’intarsio, l’intaglio e ciò che è relativo all’ebanisteria. Conosce pure la doratura, aspetto che consente di espandarsi verso il campo della corniceria. Un ambito al contempo creativo e tecnico: si prende la cornice grezza e si lavora, con varie decorazioni.

Dopo gli studi, Daniela ha lavorato presso un laboratorio di restauro sempre a Firenze. Nel 1990 torna a Noto e ne apre uno suo, che gestisce assieme al marito. Questi ha studiato scienze economiche e bancarie, ma anche lui si è accostato alla manualità; particolarmente tiene vivo l’interesse per la calligrafia. Il restauro ligneo concerne diverse suppellettili, come candelabri e statue, ma anche troni di chiesa, cornici antiche, mobili antiquati. Presso il laboratorio inoltre si svolgono la doratura e la corniceria artistica decorata a mano.

Daniela Moscuzza e gli strumenti da lavoro
Gli strumenti di lavoro per l’arte del restauro e della doratura ph Angela Strano

Daniela Moscuzza e l’arte del restauro

Per restaurare un qualsiasi oggetto si ricorre all’attrezzatura, sia antica che moderna. La prima consiste in scalpelli o sgorbie per scolpire, sponderuole e pialletti per le cornici. Si adoperano pure colle animali per attaccare le parti dei mobili. Il restauro di una suppellettile prevede anzitutto il suo consolidamento strutturale, in rapporto al mobile o all’oggetto in questione. Esso trova preparazione come è stato in origine. Poi si pensa al lato estetico, cioè se sono presenti scheggiature o ulteriori costruzioni; si rimuove pure la vecchia vernice. Dopodiché avviene il trattamento antitarlo, se si tratta di mobili, e la stuccatura per colmare piccoli buchi. In ultimo si pittura con le antiche vernici a tampone, dette anche lucido alla francese.

Nei suoi lavori Daniela Moscuzza effettua pure la tecnica della doratura, idonea per suppellettili, mobili, cornici, arredi. Si ricostruiscono le parti mancanti col gesso ad oro e le colle animali, per riportare la doratura all’aspetto originale. In seguito si livellano e modellano le lacune presenti e si applica alla parti nuove il bolo, ovvero delle terre colorate per dare il fondo all’oro. Sopra si inserisce la figlia metallica, in oro, zecchino o argento a seconda della condizione iniziale o di quella delle parti antiche rimaste. Talvolta si applica pure la sandracca, una resina per verniciare le suppellettili nella fase finale del restauro o della doratura. La mecca invece è una vernice a base di resina antica colorata adatta per effettuare la doratura.

La corniceria è un’attività che affianca il restauro e si svolge a mano. Si parte dai profili grezzi non decorati e attraverso materiali antichi (tempere, gessi, colle animali, oro e argento) si costruisce una cornice secondo i procedimenti d’un tempo.

La passione per la calligrafia di Corrado Celestri
Lo scriptorium, angolo in cui Corrado Celestri pratica l’arte della calligrafia ph Angela Strano

Corrado Celestri e la sua arte della scrittura

Egli ha manifestato sempre interesse verso la calligrafia, tanto che nel laboratorio di restauro è presente uno spazio (scriptorium) dedicato a questo. Ha appreso tutto da autodidatta, con il lettering, ovvero lo studio di tutti i caratteri (lettere, punteggiatura, numeri) rispetto alla scrittura a mano. Questo è avvenuto sia a livello teorico che pratico, consentendo a Corrado di esprimere la sua dimensione creativa. Infatti egli, in seguito, ha sempre organizzato mostre e corsi di calligrafia per bambini, ragazzi, studenti, adulti. Essi hanno trovato svolgimento pure in una manifestazione chiamata Vola il libro. Corrado ha partecipato pure ad altri eventi in onore alle arti e ai mestieri, con esibizioni dal vivo presso i locali del centro storico.

La calligrafia trova trascrizione con calamaio, inchiostro, penna d’oca, adoperata fino al 1800 ed antesignana del pennino, altro strumento cui Corrado ricorre. Per la scrittura araba e gotica la penna d’oca presenta una punta tronca. Il pennino metallico, invece, può disporre di una punta tonda, tronca, acuta o doppia. Celestri riporta in calligrafia diplomi, attestati, lauree, aforismi, testi vari, in rapporto alle commissioni che gli si richiedono. Egli, con la sua attività, comunica la passione per la scrittura a mano e dispiega il suo potenziale creativo.

L’importanza dell’artigianato secondo Daniela Moscuzza

Ella e il marito credono nel valore dell’arte; hanno girato vari luoghi della Sicilia per tenere viva la memoria storica. Con questi saperi si può guardare al domani sotto un’altra prospettiva e la cui importanza è stata trasmessa al figlio. L’arte del restauro di Daniela e Corrado fa rivivere il passato, attraverso i manufatti e le tecniche adoperate. Inoltre emerge il valore della lentezza mediante le lavorazioni artigianali di restauro, doratura e corniceria. Essa porta a riflettere sullo scopo dell’esistenza e sulle relazioni umane. Un valore messo sempre alle strette a causa dei ritmi e tempi odierni frenetici e alienanti, ma che da parte di alcune persone trova riscoperta. Una bottega, quella di Daniela Moscuzza e Corrado Celestri, che rievoca un’altra dimensione, più umana e innovativa.

Daniela Moscuzza: il restauro come vocazione artistica ultima modifica: 2023-02-08T11:19:53+01:00 da Angela Strano

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