Siracusa è un bijoux di città. Essa presenta reperti risalenti a diverse epoche. E’ soprattutto una colonna portante come testimonianza dell’età antica. Pertanto occorre parlare del Parco archeologico della Neapolis, un’importante eredità.
Storia del Parco
L’indirizzo del Parco è via Paradiso 14. Esso corrisponde ad una parte della città in età greca e romana. Si trattava appunto della Neapolis, “Città Nuova”. Dal secondo dopoguerra si fece di tutto per realizzare un Parco archeologico che comprendesse tutti i monumenti dell’Età Antica in zona. Si riuscì inoltre a tutelare l’area, a dispetto dell’incalzante cementificazione della città, dovuta a un notevole aumento demografico. Condizione che tuttavia portò a far sommergere altri reperti in città.
Parco archeologico della Neapolis: uno sguardo sull’aspetto naturalistico
La vegetazione tipica è la macchia mediterranea. Vi sono circa 250 specie di piante. Si tratta di ulivi, cipressi e pini mediterranei, palma da datteri, ficus, aranci, limoni, carrubi, melograni. Come piante si trovano origani, acanti, rovi, capperi e tanto altro. Particolarmente sul colle Temenite cresce una varietà di origano, Origanum onites. In merito al clima, esso è più umido nei punti più bassi e più arido nelle zone più alte come quella del Teatro Greco. Il clima riceve gli influssi dei venti provenienti dal mare e da una scarsa piovosità. Il Parco si trova sul colle Temenite, tra i rilievi, tutti poco elevati, di Siracusa. Proprio il colle suddivide il parco quanto alla morfologia. A nord vi sono le latomie, a sud i reperti della Neapolis. Nei pressi del Parco vi è il fiume Anapo. Varie testimonianze dimostrano che l’acqua scorreva nel Parco, giungendo da degli acquedotti.
Monumenti presenti e il loro percorso
I monumenti del Parco archeologico della Neapolis seguono un preciso percorso. Qui sono indicati secondo quest’ordine in modo da disporre dell’intera prospettiva del Parco. Si riscontra la Chiesa di San Nicolò ai Cordari, di epoca normanna. Chiamata così perché frequentata e poi concessa ai cordari. Al di sotto di questa vi è la Piscina Romana, cioè serbatoi d’acqua ottenuti con la pietra delle latomie. Essi riempivano l’Anfiteatro Romano per svolgere i giochi acquatici. In seguito si trova proprio questo, assieme all’Arco trionfale di Augusto di cui restano solo le fondamenta. Ancora i sarcofagi romani e le case ellenistiche, l’Ara di Ierone II, cui restano solo le basi, il Teatro Greco.
Sul colle Temenite si trovano la Grotta del Ninfeo, con un soffitto a volta e una vasca rettangolare con l’acqua che scorre; la Via dei Sepolcri, i Mulini di Galemme. Poi vi è la zona delle latomie, cioè grosse composizioni di pietra. La principale è la Latomia del Paradiso, con l’Orecchio di Dionisio, la Grotta dei Cordari e quella del Salnistro. In seguito vi è una serie di altre latomie. In ultimo si trova la Necropoli Grotticelle, visibile all’esterno del Parco, con tombe delle epoche sicula, greca e romana, e la presunta tomba di Archimede.
Visitare il Parco archeologico della Neapolis, così come molti altri reperti, è un’immersione autentica nella storia. Reperti che hanno un’anima, poiché hanno visto susseguirsi nei millenni le varie attività umane. Rendersi conto di questi aspetti è un’emozione.