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Le marionette a Siracusa, il dramma di Dàmone e Pizia

Le marionette: Pupi siciliani

L’origine dei  Pupi, secondo Luigi Natoli, non si sa quando sia iniziata, ma possiamo stabilire che le tradizioni cavalleresche popolari della Sicilia si sono diffuse continuativamente dal periodo dei Normanni. Andando indietro nel tempo, una notizia di Senofonte ci informa del teatro di marionette “ad opera di un siracusano”. Nel suo articolo intitolato L’opra dei pupi nel Siracusano, pubblicato in Archivio Storico Siracusano (a. VIII-1962), Antonino Uccello ci illumina dell’opera dei pupi del periodo più vicino ai nostri giorni quando cioè “si arricchisce di una sensibilità nuova per i valori di dignità, umanità e giustizia sociale, che si definiscono nel corso della lotta per l’unificazione italiana”.

Le marionette: Mort De Roland ( wikipedia.org)
Morte di Rolando (da wikipedia.org. resa disponibili da biblioteca digitale Gallica)

Le marionette: l’opera dei pupi a Siracusa

Antonino Uccello osserva che i pupari, girovagando per la Sicilia, spesso creavano in loco degli allievi che davano origine a dei teatri locali, come è avvenuto a Siracusa. Si ritiene che c’è stato un rapporto e uno scambio culturale tra il teatro catanese e quello siracusano grazie alla vicinanza delle due città. Alcuni elementi del teatro Palermitano si trovano nel teatro siracusano. A Siracusa si fondono i due teatri della Sicilia orientale e occidentale e ciò dà vita ad “un opera con caratteristiche proprie”.  Per esempio una leggenda catanese “Erminio della Stella d’Oro” entra nel repertorio siracusano: si tratta di un “contrastato amore di due giovani che appartengono a famiglie rivali, e si conclude con un lieto fine”.

Descrizione dei pupi siracusani

I pupi siracusani hanno un’altezza di m. 1 -1,5. I Pupi hanno gambe pieghevoli, sono rivestiti di metallo lavorato e somigliano ai pupi palermitani. I paladini posseggono uno scudo ovale. Antonino Uccello inoltre descrive i paladini così: “le cerniere e le trafitte che uniscono la corazza sono fissate in maniera tale che durante la rappresentazione si possono disinnescare. In questo modo la corazza del paladino colpito sembra ridursi in pezzi”. Inoltre i pupari siracusani non risultano pittori dei carretti. Sappiamo anche che i pupari siracusani disprezzavano le opere dei catanesi perché li ritenevano più spacconi e statici rispetto a quelle siracusane. Il mestiere si tramandava di padre in figlio. Una delle famiglie di pupari siracusani era la famiglia Puzzo che operava tra Siracusa e Noto.

Le marionette: la famiglia Puzzo

Il capostipite Francesco Puzzo era nato nel 1857 e pare che abbia appreso il mestiere da un certo Giacomo Longo calabrese di origine, ma che nel periodo invernale risiedeva a Siracusa. Il Puzzo era anche scultore, pittore, scenografo. Il suo repertorio principale era: “Paladini di Francia, sansone ebreo, I Reali di Francia, Alessandro Magno, il già citato Erminio della Stella d’Oro. L’annuncio pubblicitario era dato ogni giorno grazie ad un cartellone impostato in senso orizzontale e dove veniva dipinto soltanto un quadro con uno dei personaggi. La famiglia Puzzo aveva otto figli di cui una femmina che cuciva le scene e confezionava gli abiti, il figlio Peppino assieme al padre maneggiava le marionette durante lo spettacolo. Ernesto continuò a Siracusa la tradizione del padre.

Le marionette: Damon And Pythias. (da wikipedia.org)
Le marionette: Damon And Pythias (da wikipedia.org)

Dàmone e Pizia

La vicenda di Dàmone e Pizia si svolge nella Siracusa greca. Venne riproposta dal puparo Ignazio Puglisi al pubblico siracusano nello scenario assai suggestivo della latomia dei Cappuccini. Il dramma in due atti di Dàmone e Pizia tratta di un tiranno di nome Dionigi, personaggio molto crudele che si era imposto con la forza. Due giovani Dàmone e Timistocle amavano la figlia del Re. I due divennero rivali e si sfidarono. Dàmone uccise Timistocle e venne arrestato. Egli chiese di rivedere i suoi genitori che abitavano ad Augusta. Pizia, suo amico, si offerse come garante: se l’amico non fosse tornato avrebbe sopportato lui la morte al suo posto. Il Re, ammirato dalla dimostrazione di questa grande amicizia, decise di lasciarli liberi entrambi.

Le marionette a Siracusa, il dramma di Dàmone e Pizia ultima modifica: 2021-06-07T09:00:00+02:00 da Luisa Itria Santoro

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