Una fortezza militare, la cui superficie raggiungeva i 15 mila metri quadri, che si trova sul punto più alto dell’Epipoli a difesa della polis. Il Castello Eurialo, costruito tra il 402 ed il 397 a.C. dal tiranno Dionisio il Vecchio, aveva lo scopo di “rallentare” le continue incursioni da parte dell’esercito cartaginese in lotta contro il popolo di Siracusa. Subì tante trasformazione nel corso della sua storia millenari. Non ultime quelle in età bizantina quando la città fu minacciata dalle invasioni musulmane.
Castello Eurialo, i quattro fossati ed il mastio imponente
Una tripla protezione contrastava l’avanzata del nemico. L’ingresso del Castello Eurialo era “protetto” tre fossati, di cui il primo era largo 6 metri e profondo 3 metri. I nemici erano “accolti” dapprima da balestrieri che lanciavano pietre fino a 200 metri di distanza.
I fortunati che riuscivano a superare indenni il primo fossato, erano poi convogliati verso il secondo che si trovava ad una distanza di 86 metri. Questo era più grande rispetto al primo, largo ben 22 metri. Qui i nemici erano attorniati da muri alti 7 metri da sopra i quali i soldati siracusani riuscivano a decimarli ulteriormente scagliando frecce e pietre. Il terzo fossato, invece, risultato di un progetto di raffinata ingegneria militare, fu creato per annientare definitivamente i nemici. Lungo 80 metri, largo circa 16 metri e profondo 9 metri, costituiva la trappola finale, nella quale sfociavano diverse gallerie dalle quali sbucava all’improvviso il manipolo dei soldati siracusani che infliggevano il colpo di grazia ai nemici letteralmente intrappolati. Sull’estrema destra del fossato ci sono tre grandi piloni che sostenevano un ponte levatoio che permetteva un ulteriore facile approdo da parte delle truppe siracusane di rinforzo.
Altri particolari
Non poco distante dal terzo fossato, ad una distanza di circa 30 metri, era presente il mastio centrale, imponente costruzione di 5 torri collegate tra di loro da un corridoio esterno. Alle spalle delle torri erano collocati gli alloggi degli ufficiali. Tre cisterne per l’acqua garantivano gli approvvigionamenti anche in caso di lunghi assedi. Il versante sud dell’Epipoli era protetto da un quarto fossato che era però, collegato al terzo, tramite dei cunicoli sotterranei: la cavalleria prendeva di spalle il nemico, mentre gli arcieri lo trucidavano dalle feritoie che si aprono ad intervalli regolari.
Furono i Romani a riuscire ad espugnare la fortezza. Il console Marcello, nel 212 a.C., riuscì da entrare, attraverso la porta “Scea”, con semplicità all’interno del castello. Ciò perché oramai non esisteva alcuna possibilità di difesa dell’Eurialo in quanto l’esercito romano era riuscito con inganno a penetrare all’interno della polis Siracusa.
Il “Castello” resta però chiuso al pubblico
Il sito, di pertinenza della Regione Siciliana, nel luglio 2018, ha subito gravi danni ad opera di un incendio. Nonostante ciò, nell’agosto del 2019, si è riusciti a restituire l’Eurialo ai siracusani. All’inaugurazione erano presenti il presidente della Regione Nello Musumeci, il compianto Calogero Rizzuto all’epoca direttore del Parco Archeologico e il sovrintendente emerito Giuseppe Voza. Purtroppo il sito archeologico non è nuovamente aperto al pubblico.
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