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Alfonso Failla, una vita per la libertà e la giustizia

Alfonso Failla, anarchico e antifascista

Siracusa è stata una città prospera rispetto a figure controcorrenti e rivoluzionarie. Un contesto da cui sono state partorite nuove idee. Come Elio Vittorini rappresenta la città aretusea rispetto alla letteratura, Alfonso Failla ne incarna il pensiero libertario e antifascista.

Biografia di un anarchico del Sud

Alfonso Failla nasce il 30 luglio 1906 a Siracusa. Il padre era Angelo Failla e la madre Marianna Valentino, di una famiglia numerosa costituita da quindici figli. Ben presto affiora la sua indole anarchica e antifascista, opponendosi con grande forza e tenacia al regime di Mussolini. Failla tratta la repressione scaturita da questo in un articolo su L’Agitazione del Sud. Egli partecipa, assieme ad altri antifascisti, all’assedio di militari del regime diretti verso la Libia.

Dopo l’emanazione delle leggi fascistissime nel 1926, Alfonso Failla finisce in galera. Durante il periodo in cui carcere, riporta le condizioni precarie in cui stavano i compagni anarchici puniti come lui. Ciononostante, essi riescono ad organizzarsi, costituendo nuclei compatti e decisi nella lotta. Gli anarchici organizzano varie azioni di sabotaggio e rivolta nelle carceri.

Inno alla Resistenza, con voce introduttiva di Alfonso Failla

Alfonso Failla: la resistenza durante la guerra

Nel 1943 gli anarchici si ritrovano confinati presso il campo di concentramento di Renicci d’Anghiari, vicino Arezzo, tra cui lo stesso Alfonso Failla. Egli, come altri, testimoniano attraverso articoli tutte le sevizie subite. Gli anarchici solidarizzano coi partigiani slavi, che aiutano i primi a fuggire. Failla sta per essere trasferito ad Arezzo, ancora occupata dai nazi-fascisti quando, grazie ad uno stratagemma riesce, assieme ad altri compagni, a scendere dal camion. Egli quindi si aggrega a varie brigate partigiane anarchiche, tra cui la Bruzzi-Malatesta. Il suo è un continuo peregrinare tra le varie regioni italiane ancora da liberare; partecipa così alla Resistenza toscana, ligure e lombarda.

I risvolti di vita dell’anarchico siracusano dopo la Liberazione

Alfonso Failla diviene presidente della Federazione Comunista Libertaria dell’Alta Italia. Partecipa al Congresso di Carrara nel settembre 1945 che porta la nascita della Federazione Anarchica Italiana. Negli anni ’50 da queste si separano i Gruppi Anarchici di Azione proletaria. Alcuni membri di tale gruppo aderiscono poi a Lotta Comunista. Negli anni ’70 Failla assume posizioni pacifiste e antimilitariste, in rapporto a corsi e ricorsi storici di quel tempo. Muore a Carrara il 26 gennaio 1906.

Alfonso Failla è una figura rilevante del pensiero anarchico e libertario. Un uomo che ha lottato per la libertà, visti quei tempi oscuri, caratterizzati da dittatura e guerra. Un personaggio che per tutta la vita ha avanzato le istanze di giustizia sociale, contribuendo a lasciare maggiore equità per i posteri. La città di Siracusa lo omaggia intitolandogli una via.

Alfonso Failla, una vita per la libertà e la giustizia ultima modifica: 2021-11-12T09:00:00+01:00 da Angela Strano

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Julieta B. Mollo

Grazie del tuo articolo!

Roberto Bellassai

Una figura molto importante nel Movimento Anarchico Siracusano, dove nella sua Bottega di Artigiano, che era divenuta un Circolo culturale e politico si incontrava con Elio Vittorini, e altri giovani, a cui faceva conoscere le idee dell’Anarchia.

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