Verrà inaugurata sabato 23 ottobre alle 19 negli spazi della Fototeca Siracusana la mostra Binidittu dell’artista-fotografo torinese Nicola Lo Calzo. La mostra esposta durante la terza edizione del festival internazionale di fotografia e arti visive all’aperto Images Gibellina a luglio. L’inaugurazione dell’esposizione sarà anche un’occasione per presentare il festival Images Gibellina, con proiezioni e distribuzione gratuita di un magazine formato tabloid.
Binidittu, l’inaugurazione
In occasione della presentazione della mostra sono previsti gli interventi di Arianna Catania (Co-Direttore Images Gibellina). E Alessandro Montel (Direttore MADE Program_Accademia di Siracusa) e Salvatore Zito (Presidente Fototeca Siracusana). L’evento è organizzato dall’Associazione On Image in collaborazione con MADE Program, Accademia di Belle Arti “Rosario Gagliardi”, Siracusa e Fototeca Siracusana.
Un progetto di rete
La mostra fa parte del progetto “Lo spazio espositivo è a cielo aperto. Da Gibellina una rete per la fotografia come arte pubblica”. Si tratta di un progetto vincitore dell’Avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020” promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
A spiegare il significato della mostra Binidittu è lo stesso Nicola Lo Calzo. “Ho incontrato la figura di San Benedetto il Moro in Colombia – dice -. Fui subito intrigato da un certo San Benito de Palermo, così chiamato nelle contrade di Giròn, a cui tuttora si dedica un culto e si erigono altari. Spingendomi oltre nella ricerca, un’inedita cartografia della memoria si apriva ai miei occhi. E e constatavo la sorprendente circolazione del santo presso le comunità nere, dall’America Latina all’Africa centrale. Da quel momento Benedetto è diventato una figura familiare. Mi ha guidato in un lungo viaggio à rebours in Italia, sulle tracce della sua santità, ma soprattutto del personaggio storico, l’uomo in carne e ossa, il cui corpo “incorrotto” è conservato e venerato nella città di Palermo, e la cui intricata vicenda storica e simbolica, mediterranea quanto atlantica, locale quanto globale, non smette di interrogarmi”.
L’esposizione è una riflessione sulla condizione dei migranti sub- sahariani nel Mediterraneo attraverso la figura di San Benedetto il Moro. Figlio di schiavi africani, divenuto il primo santo nero moderno della storia (Sicilia 1524-1589).
L’autore
Lo Calzo è un fotografo e artista-ricercatore queer, il cui lavoro si situa a metà strada tra le arti visive e la fotogra a documentaria. Si interessa alle relazioni tra fotografia, memoria e potere. Il suo lavoro esplora gli usi della fotografia a per interrogare la memoria dei gruppi subalterni, in particolar modo la memoria dei popoli colonizzati. Da dieci anni, con il progetto Cham, è impegnato in una ricerca fotografica a lungo termine. Quindi sulle memorie della schiavitù coloniale e delle sue resistenze tra Africa, Europa e America.
Bene!