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Salvo Randone, attore caratterista del cinema italiano

Salvo Randone, figura cinematografica caratteristica

Salvo Randone, figura cinematografica caratteristica

Una figura cinematografica che, pur non avendo raggiunto lo stesso successo degli attori italiani conosciuti in tutto il mondo, ha una certa rilevanza. Salvo Randone è stato un attore originario di Siracusa. Dava un tocco di particolare espressività ai suoi personaggi. Spesso resta dimenticato dall’essere citato, ma i più autentici appassionati di cinema lo ricordano.

Cenni biografici e ascesa di Salvo Randone

Randone nasce a Siracusa il 25 settembre 1906. Dopo gli studi di recitazione alla Filarmonica del Circolo Artistico di Catania, si accosta al teatro. Inizia infatti questo percorso nel 1926. Col passare degli anni, Randone interpreta ruoli teatrali sempre più preminenti e suggestivi. Tra questi figurano Iago in un’edizione di Otello; Ori in Il lutto si addice ad Elena. Interpreta pure vari personaggi drammatici del teatro di Pirandello, nonché l’Innominato nello sceneggiato televisivo I promessi sposi del 1967.

Il debutto sul grande schermo avviene nel 1943 col film Sant’Elena, piccola isola. Dopo quest’interpretazione, Salvo Randone è attore in numerose pellicole cinematografiche italiane, sia comiche che drammatiche. Vale la pena ricordare La parmigiana (1963) di Pietrangeli; Salvatore Giuliano (1962) e Le mani sulle città (1963) di Rosi. Particolarmente fiorente è stata la collaborazione cinematografica col regista Elio Petri. Salvo Randone ha partecipato, sempre come attore, in diverso suoi film, specie quelli legati alla cosiddetta Trilogia della nevrosi. Ha collaborato pure con Fellini in Satyricon. L’ultimo film interpretato è In nome del Papa Re (1977) di Luigi Magni.

Gli ultimi anni di vita di Salvo Randone non sono stati rosei. L’attore si era ridotto in condizioni di indigenza, tanto da usufruire della legge Bacchelli. Nel 1970 l’attore sposò l’attrice Neda Naldi, la cui salute ad un certo punto si aggravò. Anche questo portò la coppia artistica negli ultimi anni ad una vita precaria. Salvo Randone muore a Roma il 6 marzo 1991.

Salvo Randone Col Suo Volto Espressivo
Salvo Randone in una scena del film “La classe operaia va in paradiso”, regia Elio Petri

Modo di recitare di quest’attore siracusano

Salvo Randone ha lasciato in eredità una peculiare arte recitativa. Era abile nell’incarnare i dilemmi esistenziali dei personaggi interpretati. Questo perché Randone, nella sua professione, dimostrava la sua intelligenza acuta. Essa era evidente attraverso l’espressività del volto che diveniva proprio una “maschera pirandelliana”. L’attore siracusano, inoltre, riusciva molto bene a manifestare tutte le sfaccettature psicologiche dei suoi personaggi. Essi il più delle volte apparivano disorientati, con uno sguardo smarrito tipico dei soggetti in cerca di un’identità. Da qui traspare un altro riferimento a Pirandello.

Salvo Randone concepiva il teatro prima e il cinema dopo come una ricerca costane dell’espressione del sé. Una dimensione che, per via delle convenzioni sociali e specie se si tratta di tormenti interiori, tende ad essere celata.

Salvo Randone, attore caratterista del cinema italiano ultima modifica: 2021-05-27T09:00:00+02:00 da Angela Strano

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Interessante. Grazie mille 👍

Roberto Bellassai

Uno dei grandi Attori del Novecento, un bravissimo interprete di personaggi di opere che riguardano il Teatro, il Cinema e la Televisione, che spazia dall’Attore tragico del teatro di Shakespeare, al Teatro contemporaneo, dal Cinema culturalmente e politicamente impegnato, alla TV con dei sceneggiati di successo come ad esempio, I promessi sposi, di Manzoni, I fratelli Karamazov, di Dostoevskij, Il berretto a sonagli, di Pirandello, in quest’ultimo nel ruolo straordinario di Ciampa, il personaggio che spiega al padrone da cui Ciampa viene offeso, di avere in testa tre corde: ” la corda seria, la corda civile e la corda pazza… Leggi il resto »

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