Pizza a Siracusa: le versioni nel capoluogo aretuseo e dintorni - itSiracusa

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Pizza a Siracusa: le versioni nel capoluogo aretuseo e dintorni

Pizza a Siracusa: il pizzolo

Pizza a Siracusa: tutte le varianti nel capoluogo aretuseo e dintorni

Il piatto preferito degli italiani e delle italiane. La pietanza emblema del Bel Paese e sua icona rappresentativa in tutto il mondo. Il piatto che riesce a far convergere il gusto di grandi e piccini. La pizza a Siracusa presenta diverse varianti che soddisfano il palato di autoctoni e turisti.

Pizzolo: una prelibata pizza coperta

Il nome proviene da pizzòlu, una grossa pietra piatta ovoidale. Secondo gli storici locali questa richiama la ciclicità della vita. Motivo per cui nell’epoca greco-romana il pizzolo è stato un piatto diffuso, concepito come una pizza coperta rituale. Nell’arco del tempo la pietanza è rientrata come tipico pane contadino, piatto farcito con quel che si reperiva. Il pizzolo trovava cottura su grosse pietre arroventate, al giorno d’oggi invece di adopera il forno a legna. Il suo diametro è sempre stato 20 cm.

Un tempo la preparazione del pizzolo avveniva con gli avanzi dell’impasto del pane. A metà cottura si spaccava la pietanza in due e si farciva con peperoni arrostiti o melanzane grigliate, in seguito si completava la cottura in forno. Il pizzolo ha sempre trovato aromatizzazione col timo dei monti Iblei. Pietanza originaria esattamente da Sortino, ha avuto la sua fortuna quando alcuni abitanti del paese sono emigrati (primi ‘900) nel Nord Europa. Questi hanno aperto diverse pizzerie, portando avanti la preparazione del pizzolo. Un piatto unico che ha riscosso grande successo sia a livello culturale che culinario. Negli anni ’80 i sortinesi rientrano in paese e hanno continuato con la preparazione del pizzolo. Anche nella terra d’origine c’è stato largo riscontro, tanto da ottenerne la Denominazione Comunale De.Co e il marchio registrato d’impresa.

Il pizzolo si prepara con farine miste (sia bianca che integrale), acqua, lievito e sale. La procedura resta pressoché uguale a quella di un tempo. Una pizza coperta che si può farcire sia con ingredienti salati (verdure varie e formaggio come scamorza) che dolci (pistacchio, crema cioccolato, ricotta e miele).

Pizza a Siracusa, u cudduruni specialità tipica
Cudduruni, altra pizza coperta del siracusano fonte Facebook

Pizza a Siracusa: le sue declinazioni

Altre pietanze che un tempo si preparavano con gli avanzi dell’impasto del pane. Se ne rievoca quindi la frugalità, la cui preparazione dava un tocco di convivialità per le feste. Vi è u scacciuni, il cui ingrediente base è la pasta di pane già lievitata, schiacciata, in uno strato sottile. Si rialza l’orlo intorno la pasta, in un bordino e si ricopre il resto con salsa di pomodoro e con pomodori freschi o pelati. Vi si inseriscono fette di caciocavallo e subito dopo origano, olive nere, sale e olio.

Anche u cudduruni presenta la pasta di pane come ingrediente base, essa si spiana col mattarello fino a renderla più ampia e rotonda. Si aggiungono broccoli neri già scaldati e tagliati a pezzi, cipolla fritta, salsa di pomodoro densa, fette di formaggio, capperi, olive nere, sale, pepe e olio. Tutti ingredienti che si dispongono solo a metà pasta, con l’altra metà si chiude u cudduruni, intrecciandone i bordi per evitare l’apertura nel forno durante la cottura, in una teglia già unta. U cudduruni richiama la stagionalità poiché non necessariamente va farcito coi broccoli. A seconda dei mesi, infatti, si possono inserire altre verdure. Tutte prelibatezze da cui traspare la peculiarità della pizza a Siracusa.

Un’altra portata tipica del siracusano

L’impanata contadina è tipica di Carlentini e dintorni. La sua preparazione comincia con la cottura di un chilo di cavolfiori, dopodiché questi si premono e si tagliano a pezzetti piccolissimi. A ciò vanno aggiunti 50 grammi di olive nere, quattro spicchi di aglio e due cucchiai di pecorino grattugiato. Si impastano 400 grammi di farina di grano duro con 25 grammi di lievito di birra. Per preparare l’impanata un tempo si adoperava il criscenti.

Segue la stiratura della pasta lievitata, in ampie sfoglie sottili e circolari. Queste si farciscono con salsa concentrata o col capuliatu, cioè pomodoro secco tritato. La verdura precedentemente preparata si versa per metà impanatura, al di sopra della quale si mettono cubetti di formaggio fondente e olio. Con l’altra metà dell’impanatura si chiude l’impasto, incastrando per bene i bordi.

La pizza a Siracusa evoca bontà, squisitezza, ruralità, stagionalità. Sussiste pure la ciclicità, sia per i tempi di preparazione con le procedure, sia per gli ingredienti adoperati.

Pizza a Siracusa: le versioni nel capoluogo aretuseo e dintorni ultima modifica: 2022-01-17T09:00:00+01:00 da Angela Strano

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Julieta B. Mollo

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