Ad accogliere lo spettatore al Teatro Greco di Siracusa per la messinscena delle Nuvole è una scenografia bianca e immacolata. Lo spazio è scandito lateralmente da antiche costruzioni greche, palazzi nei quali si svolgerà parte dell’azione. Un tendaggio in cinque parti definisce lo sfondo sul quale dominano purezza e linearità assoluti. La terza produzione della Fondazione Inda di quest’anno resterà in scena fino a sabato 21 agosto. Tra il pubblico, nei giorni scorsi, anche lo stilista italiano Alviero Martini.
Aristofane, il commediografo diventa protagonista delle Nuvole
Le due ore e dieci di spettacolo a cui si assiste sono introdotte dall’autore della commedia. Solo sulla scena, Stefano Santospago nei panni di Aristofane, indossa un completo integralmente bianco. Sarà lo stesso Aristofane a tessere le proprie lodi e raccontare delle sue capacità comiche e letterarie. È lui il regista a margine del palcoscenico che osserva e detta l’intera narrazione. Aristofane è elemento della scena.
Se la regia di Antonio Calenda ad un primo sguardo sembrerebbe abbandonare le contaminazioni sperimentali del linguaggio artistico contemporaneo in realtà così non è.
«Aristofane, intellettuale, diremmo oggi, perfettamente immerso nel vortice politico e filosofico del suo tempo – ha spiegato il regista – protagonista del dibattito che egli stesso alimenta con la sua arte propone un sovvertimento comico, e allo stesso tempo tragico. Un’opera dell’esistere contaminata, oltre ogni percezione superficiale, sin nel midollo linguistico, dalle contraddizioni di un momento storico di conflitto, la guerra del Peloponneso, con la conseguente fine o trasformazione del modello della polis ateniese».
Antonello Fassari veste i panni di Socrate, il filosofo che osserva dall’alto
Tra gli intenti della penna di Aristofane nella commedia del V secolo a.C. vive quello di ridicolizzare l’ascesa della nuova filosofia. Ecco che anche per Calenda, Socrate, in bilico nello spazio, si occupa di questioni del tutto inutili ma diventerà colui al quale Strepsiade chiederà aiuto.
Massimo Nicolini ovvero Fidippide è un viziato figlio di papà con la “r” moscia. Sarà proprio Strepsiade, interpretato da un divertente quanto irriverente Nando Paone, a cercare una soluzione per i vizi del figlio. La traduzione di Nicola Cadoni si abbandona a doppi sensi nemmeno troppo velati. Ecco che fanno capolino battute come “il finocchio ti sembra maschio” per un dialogo in controtendenza rispetto ai tempi e dedito ad un totale politically incorrect.
Poi ancora un accenno al reddito di cittadinanza, qualche riferimento alla politica italiana a spiegare il fulmine. La contemporaneità della scena pubblica stavolta è tutta nel copione.
I discepoli di Socrate Antonio Bandiera, Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Giancarlo Latina, Jacopo Cinque, Stefano Galante, Alessandro Mannini, Damiano Venuto, sembrano folli e trasandati. Il primo creditore di Strepsiade è Alessio Esposito, Matteo Baronchelli, invece è il secondo creditore di Strepsiade. Rosario D’Aniello è Xantia.
Nuvole, le divine entità
Le scene e i costumi di Bruno Buonincontri celebrano questo clima così vero, ma a tratti surreale. Le musiche affidate a Germano Mazzocchetti ricordano scene popolari rocambolesche, passi di valzer, tango, una marcia. È un teatro danzato in tre tempi. Le coreografie sono di Jacqueline Bulnés.
Dopo una preghiera di Socrate arrivano dall’alto le Nuvole, colorate come fiori. Eleganti, semplici. Le Nuvole possono sembrare donne. Diventano tutto ciò che vogliono. Il coro di Nuvole è interpretato da Noemi Apuzzo, Rosy Bonfiglio, Luisa Borini, Verdiana Costanzo e Laura Pannia.
Il coro è formato dalle allieve dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico: Giulia Acquasana, Valentina Brancale, Victoria Blondeau, Virginia Bianco, Irasema Carpinteri, Federica Cinque, Valentina Corrao, Carolina Eusebietti, Caterina Fontana, Giorgia Greco, Rosaria Salvatico, Francesca Trianni e Gaia Viscuso.
Il light lesigner è Luigi Biondi, l’assistente alla regia è Alessandro Di Murro e l’assistente alla scenografia Francesca Forcella. Assistente ai costumi è Laura Giannisi, le assistenti volontarie sono Ornella Matranga e Simona De Sarno. Il direttore di scena è Giovanni Ragusa.
Le Nuvole al Teatro Greco di Siracusa anche in Lingua dei Segni Italiana
Per l’ottava edizione arriva, nei giorni scorsi, anche la commedia interpretata in Lingua dei segni per le persone sorde. A gestire e promuovere l’iniziativa è stata l’associazione Sicilia Turismo per Tutti guidata da Bernadette Lo Bianco. A permetterne la realizzazione sono stati il presidente della Fondazione INDA, Francesco Italia e il Consiglio di Amministrazione. Hanno collaborato anche l’associazione Amici dell’INDA, guidata da Pucci Piccione e la sezione territoriale di FIDAPA, guidata da Salva Migliorisi. Le interpreti LIS sono state Salvina Magnano e Viviana Aprile.
«L’evento è l’unico esempio al mondo di teatro di pietra “per tutti” – hanno spiegato il sindaco Lo Bianco –. È stata anche quest’anno una grande occasione, ancor più significativa in considerazione delle restrizioni che a causa della pandemia hanno interessato il campo della cultura. Abbiamo così potuto dare la possibilità a oltre 30 sordi, entusiasti ed appassionati di teatro, di potersi avvicinare nuovamente agli importanti eventi messi in scena.
Si tratta di un vero e proprio esempio di abbattimento delle barriere comunicative. Preziosa è stata la collaborazione del neo eletto presidente della sezione provinciale di Siracusa dell’Ente Sordi, Andrea Burgio e di tutto il suo direttivo. Un ringraziamento particolare va rivolto al personale della Fondazione INDA per l’accoglienza dimostrata e l’assistenza prestata alle persone sorde. Ecco cosa significa essere inclusivi».
Sembra interessante l’opera!